Bimbo di due anni muore cadendo dal quinto piano
La tragedia in via Paolo Diacono, nell’alloggio di una famiglia slovena di origine bosniaca. Il piccolo Elvis si è sporto da una finestra aperta mentre la mamma era in bagno. Inutile corsa a Cattinara. Il padre, un artigiano, si trovava fuori casa. La donna in stato di choc

TRIESTE.
La mamma va per un momento in bagno. Il più piccolo dei due figli, Elvis Hukarevic, due anni, la segue. Ma poi entra in una stanza vicina, sale su un tavolino addossato alla finestra aperta, si sporge, perde l’equilibrio e vola dal quinto piano per venti metri, schiantandosi sul marciapiede sottostante. Sono bastati pochi istanti perché questa tragedia si compisse ieri sera, attorno alle 20.15, nello stabile di via Paolo Diacono 8. Soccorso in condizioni disperate dal personale del 118, il bimbo è stato portato a tutta velocità all’ospedale di Cattinara dove, nonostante il prodigarsi dei sanitari, ha cessato di vivere due ore più tardi.
Il dramma non ha avuto testimoni. A quell’ora le finestre dello stabile erano tutte chiuse. In una casa di fronte, al piano terra, alcune decine di persone stavano festeggiando l’inaugurazione degli uffici di una ditta. Hanno sentito un colpo sordo, ma solo dopo qualche minuto si sono rese conto della tragedia. Il corpo del bimbo giaceva sul marciapede, nascosto da una delle tante macchine parcheggiate.
La mamma del piccolo, Tanja Brisevac, 30 anni, residente a Capodistria ma di origini bosniache, uscita dal bagno ha sentito la gente che gridava e si è resa conto della tragedia. Si è precipitata urlando giù per le scale assieme all’altro figlio, di otto anni, ha cercato di raggiungere il piccolo agonizzante sul marciapiede, ma è stata bloccata nell’atrio dello stabile da alcuni inquilini.
Il padre, M. Hukarevic, anche lui cittadino sloveno di origine bosniaca, residente a Trieste, artigiano, al momento del dramma era fuori casa. Era uscito per una mezz’ora con alcuni amici. Rincasando ha trovato la polizia sul portone. Poco dopo è scoppiato in un pianto dirotto, mentre un amico cercava di confortarlo.
L’abitazione si trova all’ultimo piano dello stabile, sotto il tetto. Alcune finestre di piccole dimensioni si affacciano sulla via. Secondo una prima ricostruzione della polizia, come detto il piccolo ha seguito la mamma verso il bagno. La porta di una stanza accanto era aperta, il bimbo vi è entrato mentre la donna lo perdeva di vista per pochi attimi. La finestra di quella stanza era aperta per far asciugare della biancheria stesa all’interno. In pochi secondi il bambino si è diretto a un tavolino addossato alla finestra e vi è salito. Si è sporto e ha perso l’equilibrio finendo nel vuoto. Nel volo ha colpito un’antenna tv fissata fuori da una finestra sottostante, ma ciò non è bastato a rallentarne la caduta. Il pm Federico Frezza, visitata la casa teatro della tragedia e ricostruita la dinamica con gli agenti sul posto, ha detto: «Ritengo si possa escludere che si tratti di un atto doloso». È stata, al contrario, una terribile disgrazia.
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