Bimbi schiaffeggiati e trascinati per terra: indagate tre maestre di un asilo comunale di Trieste
TRIESTE Bimbi di tre, quattro o cinque anni appena, presi a schiaffi dalle maestre. Trascinati sul pavimento. Spintonati per terra. Messi in castigo in stanze buie, da soli.
È un caso di violenza senza precedenti, almeno a Trieste, quello scoperto dalla Procura in una scuola comunale dell’infanzia di via dell’Istria.
Il fascicolo dell’indagine, di cui si è occupata la Polizia locale, fa capo al pubblico ministero Matteo Tripani. Gli episodi sono stati documentati con registrazioni video e con le testimonianze delle mamme e dei papà, allarmati dai racconti dei figli. Le segnalazioni sono partite proprio dalle famiglie.
Tre le educatrici dell’asilo finite sotto inchiesta per «abuso dei mezzi di correzione e di disciplina in danno dei minori». Questa l’imputazione.
Otto gli alunni picchiati e maltrattati, secondo la ricostruzione degli inquirenti. Il comportamento delle maestre è stato monitorato per mesi e mesi. Non si tratterebbe dunque di episodi isolati, ma reiterati. Il periodo sotto la lente degli investigatori va dal novembre del 2017 all’aprile del 2018.
La descrizione delle violenze in effetti è molto precisa: il 29 novembre e il primo dicembre del 2017, il 16 e il 22 gennaio 2018 e, ancora, il 26 marzo successivo, uno dei bambini è stato afferrato per le braccia e per i vestiti, alzato di peso, trascinato e fatto sedere «energicamente» su una sedia. In un’occasione il minore ha sbattuto il fianco. Altri piccoli hanno ricevuto lo stesso trattamento.
Non mancavano le urla, spesso a pochi centimetri dal viso e davanti ai compagni. E pure le punizioni: quando c’era troppa agitazione in asilo, le insegnanti toglievano scarpe e calze agli alunni, cestinando tutto.
Il 5 dicembre del 2017, invece, una delle indagate si è scagliata su un bimbo sferrandogli uno schiaffo alla guancia e poi, ancora, colpendolo due volte al petto. La violenza si è ripetuta un paio di giorni dopo, quando un alunno è stato alzato per le ascelle e buttato sul pavimento.
Sono tutte scene riprese dalle telecamere installate dagli inquirenti. Come quella in cui si vede la sequenza di un bimbo che, tentando di divincolarsi dalla presa della maestra, cade a terra.
Il 16 gennaio dell’anno scorso un alunno si è ferito urtando il fianco destro contro lo spigolo di un mobile. Il piccolo non si è fatto male da solo: è stata l’educatrice a spingerlo.
L’elenco di cosa accadeva in quell’asilo è piuttosto lungo. Talvolta i minori venivano immobilizzati. O afferrati per la mascella e sgridati. E poi minacce, urla. I bimbi scappavano terrorizzati cercando rifugio. Nell’asilo di via dell’Istria i maltrattamenti e la violenza venivano usati dalle maestre indagate come veri e propri strumenti educativi. Un modus operandi per “calmare” i bambini quando erano troppo agitati o quando litigavano tra di loro.
Anche la punizione delle scarpe e delle calze tolte e poi gettate nelle immondizie, con i bimbi costretti a rimanere scalzi, era abituale in quella scuola dell’infanzia. I bambini talvolta correvano dalla mamma e dal papà piangendo quando questi venivano a prenderli nella struttura comunale. I genitori si sono accorti che qualcosa non andava dopo aver notato i lividi sulla pelle dei figli. Di qui la segnalazione alle forze dell’ordine.
Da quanto è stato possibile ricostruire, le insegnanti indagate avrebbero già ricevuto provvedimenti disciplinari. Ma non ci sono conferme certe.
La questione è in ogni caso di tipo penale. Le tre dipendenti comunali compariranno domani in udienza davanti al gip Laura Barresi, che dovrà valutare la richiesta della “messa alla prova” (come ad esempio l’esecuzione di un lavoro di pubblica utilità) avanzata dai legali. —
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