Bimba uccisa dal cane a Pordenone, indagati mamma e zio
PORDENONE. Prima lo strazio di perdere, a soli 3 anni, Astrid Guarini, ora le indagini sulla loro responsabilità nella tragedia, atto dovuto ma che pesa come un macigno. Il sostituto procuratore Maria Grazia Zaina ha iscritto nel registro degli indagati la madre di Astrid, Mara Menotto, e lo zio Loris Truant, proprietario del pastore belga Cloe, che ha azzannato alla giugulare la bimba, mentre si trovava con la cuginetta nel giardino degli zii, in via Tonello a San Martino al Tagliamento. L’ipotesi di reato è omicidio colposo. Si tratta di un atto dovuto a tutela delle garanzie difensive, che consentirà anche la nomina di periti di parte nelle prossime fasi dell’indagine.
«I protagonisti della vicenda sono un cane e una bimba di 3 anni, affidati l’uno alla custodia del proprietario, l’altra a quella di un genitore – ha affermato il procuratore di Pordenone, Marco Martani -. Almeno uno è venuto meno all’obbligo di vigilanza e noi dobbiamo provare ad accertare di chi si tratti. Per questo procediamo con l’indagine e l’iscrizione obbligatoria nel registro degli indagati. Pur consapevoli dello strazio, il nostro ruolo ci impone di verificare cosa possa essere accaduto».
Ieri i carabinieri di Casarsa, al comando del maresciallo Stefano De Luca, hanno consegnato in caserma a Menotto e Truant i provvedimenti del sostituto procuratore Zaina che ha anche disposto la ricognizione esterna sul corpo della bambina. Un esame visivo che sarà eseguito stamattina, all’ospedale di Pordenone, dall’anatomopatologo Giovanni Del Ben. Se la ricognizione esterna non dovesse consentire di stabilire le cause della morte, si renderebbe necessaria l’autopsia.
Ma si punta a evitarlo: al momento si ritiene che l’esame autoptico non sia necessario e che sia sufficiente quello visivo. La causa del decesso appare chiara. Al momento i militari dell’Arma confermano la prima ricostruzione dei fatti. Astrid era con la cugina in cortile, assieme a Cloe. La madre era a pochi metri: era entrata in casa della sorella per prendere una borsa frigo e avrebbe ritardato di qualche secondo, alle prese con la chiusura della porta di casa, difettosa. L’altra cugina di Astrid era col padre Loris Truant in via Valvasone, a casa della nonna, Silvana Zavagno (con la quale abitavano la piccola vittima e la madre). Il pastore belga ha dato un unico morso ad Astrid, all’altezza della trachea. Secondo la prima ricostruzione, la bambina avrebbe dato delle crocchette al cane, per poi ritirare il cibo. Da lì la reazione istintiva dell’animale. La cugina di Astrid ha telefonato al padre, che è accorso e ha rinchiuso Cloe.
Sedata per lo choc subito dalla perdita della figlia, ieri Menotto è rientrata a casa dopo essere tornata all’ospedale, dove l’altra sera cercava di vedere Astrid, invano. E dove era giunto, da Latisana, anche il padre della bimba, Pietro Guarini, provato dalla disgrazia. Truant, in lacrime, ha affermato: «I cani sono docili e addestrati, hanno sempre giocato con le bambine. Sono educatore cinofilo anch’io: ero sicuro di loro. Non so darmi una spiegazione su quanto successo. Chissà, il calore. O la questione delle crocchette. Può darsi. Lo sanno solo loro cos’è successo e forse Dio, se ha visto, ma non credo. Ero a 500 metri da qua, da mia suocera, e sono rientrato di corsa. Il cane aveva mollato da solo, non ha fatto resistenza, quando sono arrivato era tranquillo. Siccome la porta è un po’ dura da chiudere, la mamma ha ritardato quei tre secondi. Ma il cane aveva già fatto il malanno. Cosa sarà di lui? Anche se mi dicono che è tranquillo, non voglio un assassino in casa».
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