Bimba morta, forse una malformazione
La prima ipotesi è quella di una malformazione del cuoricino della bambina di due anni e mezzo morta dopo due “accessi” e altrettante dimissioni dal pronto soccorso del Burlo. Ieri mattina l’autopsia effettuata dai medici legali Carlo Moreschi e Maurizio Rocco, i consulenti nominati dal pm Matteo Tripani, avrebbe (il condizionale è d’obbligo) evidenziato appunto la patologia pregressa. Ma per avere la conferma occorreranno però almeno altri 40 giorni. Questo tempo è infatti ritenuto necessario dagli esperti per avere i primi risultati degli esami istologici. Insomma per “far parlare” il corpicino della bambina. Ma se la malformazione sarà confermata, bisognerà capire come mai nessuno se n’è accorto al momento delle visite effettuate in occasione dei due “accessi” al pronto soccorso del Burlo.
Perché - evidentemente - solo attraverso le cause della morte, il pm Matteo Tripani potrà individuare le responsabilità di quanto accaduto martedì 25 novembre quando il cuore della piccola si è fermato. Responsabilità, al momento, solo ipotetiche. Riguardano i due medici pediatri del pronto soccorso del Burlo: Elena Neri, 42 anni e Claudio Germani, 58 anni. Sono indagati per omicidio colposo. Ieri mattina nell’ufficio del pm Tripani in occasione del conferimento dell’incarico al consulente c’erano i difensori dei due professionisti, gli avvocati Riccardo Seibold e Guido Fabbretti. Anche loro hanno formalizzato gli incarichi per i propri periti, consulenti medico legali: si tratta di Raffaele Barisani e Rossana Bussani per Elena Neri e di Giovanni Del Ben per Claudio Germani. Tutto è durato pochi minuti. Nella stessa occasione gli avvocati Alberto Kostoris e Maria Genovese, che assistono i genitori della bambina, hanno indicato come proprio consulente il medico legale Carlo Belleli.
Poi il gruppo di medici ha lasciato la procura e si è diretto all’istituto di medicina legale dove Moreschi e Rocco hanno eseguito l’autopsia prelevando i tessuti che sono stati mandati in laboratorio. L’incarico del pm Tripani riguarda, come detto, solo le cause della morte della bambina. In un secondo tempo è verosimile ipotizzare che il sostituto procuratore titolare del fascicolo possa puntare alle vere e proprie responsabilità di quanto accaduto attraverso altre consulenze tecniche. Si tratterà di interfacciare i risultati dell’autospia, dell’esame istologico con la documentazione clinica relativa alla bambina.
Si tratta dei referti ma anche dei fogli relativi alle analisi e alle valutazioni specialistiche, oltre ovviamente alle prescrizioni terapeutiche con la diagnosi di faringite. Referti appunto riconducibili ai due “accessi” al pronto soccorso e alle relative dimissioni. Ma anche si tratta della documentazione relativa all’intervento effettuato alla sera di martedì 25 novembre nell’abitazione della famiglia da parte dei sanitari del 118, che per oltre un’ora hanno invano cercato di rianimare la piccola.
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