Bimba morta di malaria a Brescia. Era stata in vacanza a Bibione

TRIESTE Una bambina di quattro anni, ricoverata agli Ospedali Civili di Brescia, è morta per malaria. Lo riportano oggi, martedì 5 settembre, alcuni quotidiani locali. Figlia di una coppia italiana residente a Trento, la bambina era arrivata in condizioni disperate. La causa dell'infezione potrebbe essere ricercata nella puntura di una zanzara. La piccola, secondo quanto appreso, non era mai stata in un Paese malarico: aveva trascorso le vacanze a Bibione, la località balneare veneta al confine con il Friuli Venezia Giulia. La zanzara che trasmette la malattia non risulta presente, come specie, in Italia.
«In relazione alla morte per malaria di una bambina di 4 anni presso l’ospedale Civili di Brescia dov’era stata trasferita dall’ospedale di Santa Chiara di Trento, dov’era già ricoverata, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha chiesto una relazione sull’accaduto all’Assessorato alla salute della Provincia Autonoma di Trento e ha inviato un gruppo di esperti per accertare le modalità del contagio, considerato che la bambina non risulterebbe aver effettuato viaggi all’estero in paesi a rischio»: così si legge in una nota del ministero. «Del gruppo - si legge ancora - faranno parte anche esperti di malattie infettive e tropicali ed esperti dell’Istituto Zooprofilattico».
La bimba morta di malaria a Brescia era stata prima in ospedale a Portogruaro, poi a Trento, per un esordio di diabete infantile. A spiegarlo è il direttore generale dell'Apss (Azienda provinciale dei servizi sanitari del Trentino), Paolo Bordon, che ricostruisce le tappe della vicenda clinica della piccola e spiega che in uno dei giorni del ricovero a Trento della bimba erano presenti, «in un'altra stanza, due bambini con la
malaria, che sono guariti».
«In ospedale abbiamo messo delle apposite trappole ieri pomeriggio (lunedì 4 settembre, ndr), che verranno rimosse oggi pomeriggio (5 settembre ndr), mentre tutti i bambini ricoverati sono stati trasferiti ed è in corso la disinfestazione di tutto il reparto» aggiunge Bordon. «Resta il fatto - sottolinea il direttore generale - che la piccola poi morta e i due malati di malaria erano in stanze diverse, le cure sono state effettuate tutte con materiale monouso e non ci sono state trasfusioni. La malaria non è trasmissibile da uomo a uomo e nessun altro paziente ha avuto dei sintomi riconducibili alla malaria». «La bimba - spiega - aveva il diabete, che nulla aveva a che fare con la malaria. Il periodo di latenza potrebbe fare pensare che l'avesse contratta prima, poi, certo, la presenza di due bambini malati qui fa insospettire. Il punto - conclude Bordon - è che dovrebbe esserci stata qualche zanzara anofele, magari in dei bagagli. I nostri veterinari, interpellati, dicono che un'altra zanzara, nostrana, non può farsi vettore, anche se ha punto malati».
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