Bilancio comunale in ritardo Non verrà chiuso entro il 31

Qualcuno l’ha già chiamato «lo psicodramma del bilancio». È una storia avvincente, con tanto di commissioni a scomparsa e mistici assessori aspiranti all’ubiquità. Cominceremo però violando le regole del giallo, svelando subito il finale: il Comune non riuscirà a chiudere il bilancio entro il termine concordato con la Regione, ovvero il 31 maggio. Un fatto che ha creato un curioso caso diplomatico in consiglio comunale, ma che l’assessore Giorgio Rossi derubrica a banale accidente: «Il testo del bilancio è chiuso. Poi servono i tempi tecnici per approvarlo, ma non c’è niente di cui preoccuparsi». Anche se, ammette, è difficile farcela entro fine mese.
Tutto comincia mercoledì, quando a una conferenza dei capigruppo viene detto esplicitamente che l’approvazione del documento entro la fine del mese è cosa alquanto improbabile. Non è un passaggio scontato: nei mesi scorsi il Comune aveva invocato dalla Regione una proroga bimestrale e fondi per otto milioni, che sarebbero mancati nelle casse cittadine a causa della riforma degli enti locali. Due richieste cui la Regione ha acconsentito, posticipando appunto il termine al 31 maggio. «Già nella commissione al bilancio della settimana scorsa - racconta il capogruppo forzista Piero Camber -, a precisa domanda il dirigente comunale aveva risposto che in ragioneria sono solo in tre e che mancano mani». Un primo segnale di possibile ritardo. «Io ho suggerito di ricorrere all’interpello - prosegue -, cioè al prestito di personale da altre aree. Ma non mi risulta sia stato fatto».
Mercoledì, quindi, un gruppo di consiglieri di maggioranza, tra cui lo stesso Camber, Everest Bertoli (Fi) e Paolo Polidori (Lega) chiede al presidente della II commissione Roberto Cason (Lista Dipiazza) di convocare una seduta per venerdì mattina. La richiesta, inoltrata regolarmente, viene approvata. Giovedì sera alle 21.54, però, Cason invia una mail ai consiglieri in cui disdice il tutto. Marco Toncelli (Pd), risponde che per annullare una convocazione non basta una semplice mail. Bertoli ribadisce il concetto. Com’è, come non’è, ieri mattina sei consiglieri si incontrano in municipio per partecipare alla seduta che, fino a prova contraria, resta convocata: Bertoli, Michele Babuder (Fi), Michele Claudio (Lega), Igor Svab (Pd), Roberto Cosolini (Pd) e Toncelli. Poi arriva anche il presidente Cason, ma di fatto la seduta si tiene in assenza dell’ospite più atteso: l’assessore Rossi.
Commenta Toncelli: «Il rischio è che sforando il termine del 31 maggio si vada in regime provvisorio, una condizione che limita di molto la capacità del Comune di spendere». Un dato che preoccupa qualcuno, visto che si mormora di un potenziale ritardo di 15 giorni. Così l’ex sindaco Cosolini: «Visto che anche il Pd e il sottoscritto si sono spesi con la Regione per far avere proroga e fondi al Comune, la giunta poteva far meglio i conti e chiedere direttamente tre mesi di posticipo. Era ampiamente prevedibile. Fosse successo a noi, il centrodestra avrebbe chiamato i media e occupato l’aula». Afferma Bertoli: «Sono molto preoccupato. La città ha bisogno di un bilancio il prima possibile. Sono convinto che si stia lavorando per rispettare le scadenze, ma attendo la convocazione alla prossima commissione». Raggiunto telefonicamente nel pomeriggio di ieri, l’assessore Rossi sbotta: «Ma di cosa stiamo parlando? Se mi invitano a una commissione da un giorno all’altro, e io quella stessa mattina ne ho altre due, come faccio ad andare? Non ho mica il dono dell’ubiquità. Sto studiando, ma per il momento non riesco a essere al contempo a Gerusalemme e sul Tabor». E il bilancio? «Avrà il suo iter come sempre accade. Poi potremo fare delle considerazioni sui tempi necessari ad approvarlo, non ultimo sugli intoppi sui fondi regionali». Il tempo tecnico minimo per approvare un documento del genere è di 15, 16 giorni: necessari al primo passaggio in giunta, al giro nelle circoscrizioni, al ritorno in giunta, poi in commissione e infine in aula. Un iter che non è ancora iniziato: «Entro il 31 maggio in effetti sarà difficile - conclude Rossi -, ma non siamo lontani dal raggiungimento dell’obiettivo».
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