Bilanci in rosso, i Comuni alzano la voce
TRIESTE. I numeri sono confermati: tagli fino al 10%, una cinquantina di milioni in meno al sistema delle autonomie. Una catastrofe che rischia di non far chiudere i bilanci a tanti, troppi sindaci. E allora, prima che sia troppo tardi, gli enti locali giocano all’attacco: chiedono alla Regione di partecipare alla stesura dell’articolo che li riguarda nella prossima Finanziaria. Serve un confronto preventivo, insomma. Ettore Romoli, presidente del Cal, incassa l’ok dei restanti componenti dell’Ufficio di presidenza - per Trieste ieri c’era il sindaco Roberto Cosolini -, allargato per l’occasione ai presidenti della prima, seconda e terza commissione del parlamentino di Province e Comuni. Movimento compatto per condividere con la Regione, pure tartassata dal governo nazionale, «tagli equi e distribuiti tra le varie componenti del sistema pubblico, in modo da ridurre i danni al minimo per tutti». Con la premessa, spiega il sindaco di Gorizia, «che ben ci rendiamo conto di essere chiamati, pure noi, a sacrifici importanti».
Lacrime e sangue, e forse anche peggio, in tempi di spending review. Romoli rende nota la richiesta di un incontro «urgente» con Renzo Tondo e Sandra Savino. «Lo spirito con cui intendiamo aprire il confronto con l’amministrazione regionale non è quello della contrapposizione - spiega il sindaco-, bensì quello della leale collaborazione istituzionale, per partecipare alla definizione di una Finanziaria che sia tollerabile sui vari fronti».
Sono due le preoccupazione del Consiglio delle Autonomie locali. Una economica: il taglio dei trasferimenti 2013, quei circa 50 milioni in meno, secondo «accreditate anticipazioni», rispetto alle poste consegnate nel 2012, quando si contava un totale di 547,4 milioni di euro, in un quadro complessivamente all’ingiù, a confronto con il 2011, anche sulle compartecipazioni (439,9 milioni, -2,4%) e, di conseguenza, sul fondo ordinario per le autonomie (384,9 milioni, -1,7%) distribuito tra Province (42,9 milioni), Comuni (335 milioni) e Comunità montane (7 milioni). Poi, una questione tecnica. Romoli ricorda che dal prossimo 1 gennaio anche in Friuli Venezia Giulia dovrà essere applicato il “Patto di competenza mista di cassa”, che introduce ulteriori vincoli finanziari per gli enti locali, che non potranno più spendere nemmeno le risorse di cui pure dispongono, ma soltanto quelle in rapporto agli effettivi incassi nel corso dell'anno. «Chiediamo che questo meccanismo – è l’appello del presidente del Cal – venga quantomeno introdotto con gradualità, come del resto è avvenuto nelle altre parti d'Italia». Da definire infine anche il mancato rispetto del patto di stabilità nel 2012. La Regione è chiamata a rispondere per l’intero sistema per 213 milioni. L’Ufficio di presidente del Cal fa sapere che la trattativa con Elio De Anna, assessore competente, non è ancora avviata. Pure questo è un nodo non di poco conto. (m.b.)
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