Bike sharing al palo, già 400 firme per farlo ripartire e potenziarlo

Trieste riparte senza bike sharing. La fase 2 non prevede per ora la “bicicletta in condivisione”. “BiTs”, il servizio di bike sharing inaugurato il 3 febbraio, è stato sospeso a inizio aprile in piena emergenza coronavirus e a lockdown in corso. Le biciclette, a parte qualcuna, sono state tolte dagli stalli delle 10 stazioni cittadine e ora riposano in qualche magazzino. Intanto altre due stazioni sono già in via di realizzazione nell’area di Porto vecchio.
Il problema più grosso riguarda i costi di sanificazione che si aggiungo a quelli già onerosi di manutenzione. Un vero peccato visto che le cifre del primo mese di utilizzo raccontano di un vero fenomeno: quattromila abbonati per più di 200 utilizzi al giorno. Alla faccia di chi sostiene che “Trieste non xé per bici”. E si sta parlando di un mese invernale che non è il più indicato per l’uso della bicicletta, soprattutto nella città della bora.
Ma quanto tornerà il bike sharing? Ad Arezzo, stesso gestore di Trieste (Bicincitta), il bike sharing è ripartito dal 6 maggio. Il sindaco Roberto Dipiazza, in una diretta Facebook del 2 maggio, ha detto di sperare di poter riaprire tutto nel giro di una settimana. «Il problema è che bisognerebbe pulire le biciclette di volta in volta», ha spiegato il primo cittadino: «Il bike sharing è una soluzione intelligente che consente di andare in giro senza grossi problemi».
La riapertura alle pedalate condivise (e in alcuni casi assistite) per l’11 maggio non è una certezza e per ora resta nelle mani della Regione. «Non c’è una data certa ancora», spiega l’assessore all’Urbanistica Luisa Polli: «Dobbiamo ancora capire come comportarci. Trattandosi di mezzi a uso promiscuo bisogna capire quali protocolli di sicurezza vanno applicati. Alla peggio si potrà ripartire 18 maggio assieme altre attività economiche. A meno che il governatore Fedriga non riesca a sbloccare la situazione prima». La sospensione del servizio, che ormai ha superato un mese, sarà recuperata allungando il periodo sperimentale e gratuito di sei mesi. La scadenza del 3 agosto dovrebbe essere dunque prorogata a settembre. «Gli abbonamenti sottoscritti - assicura Polli - saranno allungati»
Su Change.org, intanto, è in corso intanto una raccolta di firme promossa da Ciclomonones (Diego Manna) e indirizzata al Comune per far ripartire e ampliare il bike sharing a Trieste: «Il servizio, visto il successo, oltre a essere ripristinato al più presto dovrebbe essere potenziato, con nuove stazioni a servizio di zone ora escluse, come Barriera, via Giulia, San Giovanni, Campi Elisi, Roiano». Le firme sono vicine a quota 400. Nell’attesa ci si interroga su come sarà la mobilità post Covid-19. BicinCittà, la società torinese che gestisce il bike sharing triestino, ha promosso un sondaggio tra i quattromila abbonati triestini.
Tra le domande una rassicurazione: «Sei a conoscenza del fatto che i veicoli del bike sharing seguono regolarmente delle procedure di igienizzazione e di sanificazione ambientale?».—
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