Bici e Delfino Verde: a Muggia il turismo è sempre più “slow”

Quasi 13mila i visitatori sulle due ruote, in crescita del 15% Exploit di biglietti staccati sulla tratta via mare con Trieste

MUGGIA. Quasi 13mila cicloturisti in undici mesi, il 15% in più rispetto all’anno precedente. Sono numeri davvero da record quelli registrati nel 2017 dall’ecoturismo sostenibile muggesano. Clamoroso anche l’exploit del collegamento via mare Trieste-Muggia con un eclatante +45 per cento. I dati – forniti da Fabrizio Masi, presidente di Viaggiare Slow, l’associazione con sede a Muggia che si occupa di turismo verde – si riferiscono al periodo che va dal gennaio al novembre dello scorso anno. Per raccoglierli sono stati incrociati fonti multiple: la linea dei trasporti marittimi, i tour operator italiani e stranieri, i dati di PromoTurismo Fvg, i contatti ricevuti attraverso i canali Facebook e web (viaggiareslow.it e parenzana.it).

I report dei tour operator, tra i quali FunActive, GiroLibero, Jonas, Helia, Die Landpartie, Bacher Reisen, Hofstetter Reisen e altre agenzie minori, sommati a escursionisti autonomi e gruppi nazionali ed esteri, hanno portato i numeri totali ad attestarsi (probabilmente per difetto) tra i 12.800 e i 13mila cicloturisti all’anno, con un aumento complessivo intorno al 12-15% rispetto alla stima del 2016.

Nel dettaglio spiccano i passaggi a bordo delle motonavi di linea che fanno servizio tra Trieste e Muggia i quali hanno registrato la presenza di oltre quattromila passaggi (erano 2.744 nel 2016) totalizzando addirittura un aumento del 45 per cento. Interessante poi dare uno sguardo alle direzioni scelte dai cicloturisti: il 55% si è spostato verso la Parenzana, il 40% lungo la costa (direzione Capodistria), il 5% invece ha scelto altre destinazioni. Da questi dati si può vedere dunque un leggero spostamento dei flussi a favore del percorso costiero, probabilmente indotto anche dal lungo periodo di interruzione della ciclabile tra Decani e Bertocchi per lavori.

Almeno dodici tour operator nazionali e internazionali, poi, propongono nei propri cataloghi viaggi con transito (alcuni con pernottamento) sul territorio comunale, un numero in leggera crescita.

Ma chi sono i cicloturisti che arrivano a Muggia? Il 35% di questi provengono dal territorio nazionale e nello specifico il 40% dal Triveneto, il 15% dalla Lombardia, un altro 15% dall’Emilia Romagna e il restante 30% perlopiù da Lazio, Piemonte Toscana e Liguria. L’altra grande fetta dei cicloturisti, pari al 35%, arriva dai due principali paesi di lingua tedesca, ossia Germania e Austria. Si difendono molto bene con il 18% i paesi dell’Est: Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e persino Russia. L’ultima fascia è composta da quel 12% di realtà piuttosto eterogenee tra loro quali Svizzera, Francia, Olanda, Spagna, Gran Bretagna, Scandinavia, e addirittura Australia e Usa. Dai dati emerge dunque un sensibile aumento di passaggi di turisti stranieri (+15%); sostanzialmente stabile invece il flusso di turisti italiani (+3%). I mesi con maggiori afflussi sono maggio, settembre, giugno e ottobre.

«Nei numeri forniti non sono stati considerati i passaggi dei turisti di prossimità o escursionisti transfrontalieri che peraltro sono presenti durante l’intero arco dell’anno sul territorio» puntualizza Fabrizio Masi. In crescita, infine, anche il segmento escursionistico del trekking, nello specifico quello afferente l’Alpe Adria Trail, a riprova che il turismo slow è il presente ma anche il futuro di Muggia.

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