Biblioteca civica al Magazzino 26

Il sindaco dopo le proteste: «Le capisco, ma i tempi sono lunghi». Palazzo Biserini non sarà venduto
Di Gabriella Ziani
Foto BRUNI TRieste 15.05.12 Mostra Nereo Rocco-Visitatori
Foto BRUNI TRieste 15.05.12 Mostra Nereo Rocco-Visitatori

«Anche mia figlia si lamenta perché non ha tutti i libri disponibili alla Biblioteca civica, ma realisticamente, se ogni cosa va come pensiamo, un trasloco dei libri in un luogo accessibile non possiamo aspettarcelo prima della primavera 2013. E non per colpa nostra, ma di chi negli anni passati non ha fatto alcuna programmazione dei lavori». Il sindaco Cosolini risponde alle lamentele degli studiosi, 300 mila volumi sono inscatolati a palazzo Biserini, la ricercatrice Tullia Catalan ha anche raccontato di non poter assegnare tesi di laurea su argomenti triestini, esclamando: «Meno mostre sul “Paron”, e più cose concrete».

«Le ricordo - ammonisce però il sindaco - che questa città ha certo bisogno di valorizzare il suo patrimonio umanistico, ma anche di sviluppo e di economia, quindi di turismo. Non ha senso mettere in contrapposizione le infrastrutture per la ricerca con eventi di grande richiamo per Trieste».

Ma il punto fondamentale, che è la scelta della sede alternativa per i libri attualmente prigionieri, è praticamente ridotta a una sola opzione: il Magazzino 26 in Porto vecchio. Dai colloqui con la concessionaria Portocittà «è scaturita una disponibilità di massima - riferisce il sindaco -, discussa anche al tavolo tecnico tra noi, i concessionari e l’Autorità portuale, e in questi giorni stiamo inoltrando una richiesta ufficiale. Ma i tempi saranno comunque lunghi, perché lo spostamento presuppone investimenti per attrezzature e trasloco». Lo aveva ricordato anche la direttrice delle biblioteche comunali, Bianca Cuderi: «Serve una gara europea, il cui solo bando ha durata di 6 mesi».

Ci si chiede a questo punto se il Magazzino 26 (ora sede della mostra su Nereo Rocco, e in seguito destinato a ospitare quella proveniente dall’Ermitage di San Pietroburgo) diventerà una sede effettivamente usabile, quanti interventi impiantistici occorreranno, e soprattutto se un’impresa di simili proporzioni e così costosa non implica già un’opzione seria, quella di fare del “26” una biblioteca civica definitiva. Mentre corrono in giro voci secondo cui il Comune avrebbe deciso non già di proseguire nella ristrutturazione di palazzo Biserini (valutata oltre 10 milioni di euro) ma addirittura di venderlo.

«No, non c’è alcuna idea di vendere - nega però Cosolini -, siamo impegnati a trovare i finanziamenti. Quanto a fare del Magazzino 26 una eventuale sede definitiva, questo non dipende da noi, ma da quello che i concessionari intendono realizzare in Porto vecchio. Se l’area diventa un pezzo di città, e ospita anche strutture di alta formazione, una biblioteca diventa non solo possibile, ma anche grande punto attrattore, e in questo senso conveniente perfino per il concessionario. Se invece prevale l’opzione di farne unicamente un’isola turistica, è evidente che la biblioteca non ci sta. Sono i concessionari a dover decidere che cosa mettere in Porto vecchio, a ora non lo sappiamo».

Peraltro Cosolini non è del partito di chi ritiene lo storico palazzo Biserini inadeguato a restare sede della “Civica”: «Non possiamo dimenticare che ha una collocazione molto importante, e che è vicino alle facoltà umanistiche. Io comprendo - conclude - il disagio dei ricercatori e degli studenti, ma stiamo cercando di risolvere una situazione complessa che in questi termini ci è stata lasciata in eredità da chi mi ha preceduto in Comune».

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