“Biblioteca Bordon”, frenata a Muggia
MUGGIA. Mentre a Roma si svolgevano i suoi funerali, nella sua Muggia Willer Bordon è stato al centro di una feroce querelle politica scaturita in seguito alla possibile intitolazione della futura Biblioteca comunale. Sotto accusa la proposta avanzata dalla giunta comunale di Nerio Nesladek di dedicargli la nuova struttura pubblica, proposta che peraltro dovrà essere votata dal Consiglio comunale. A far sorgere i maggiori malumori il fatto che l’attuale biblioteca sia già intitolata alla memoria di Edoardo Guglia, uomo di cultura, cattolico, ma aspramente criticato illo tempore dalla sinistra muggesana per il suo libro “È bello e buono ardire”.
«Siamo di fronte alla solita imposizione della sinistra che questa volta però ha esagerato: esautorare Guglia, cattolico, uomo di cultura al di fuori degli interessi di parte, inviso alla sinistra, per essere sostituito con Bordon, uomo celebre indubbiamente, ma di partito, non è accettabile», tuona Daniele Mosetti, capogruppo di Fratelli d’Italia An.
Nella questione Bordon arriva anche il fuoco amico della leader della lista civica di maggioranza Meio Muja Roberta Tarlao: «Intitolare la biblioteca a Willer Bordon? È una scelta che non mi trova entusiasta. Bordon a Muggia è sempre stato un uomo di partito. Personalmente ritengo che luoghi di cultura come una biblioteca debbano essere intitolati a uomini di cultura. Mi sembra di assistere ad una gara in cui chi arriva prima mette le proprie bandierine politiche». Anche da un supercomunista come Maurizio Coslovich, capogruppo consigliare Fds, arriva il niet: «Puntualizzando che Willer Bordon ha fatto più danni che cose utili per Muggia, direi che c’è un certo Sergio Milo, sindaco muggesano scomparso ben prima di Bordon, che meriterebbe di essere ricordato in modo importante». Christian Gretti, consigliere comunale del Pdl, conferma il no a Bordon: «Si inserirebbe nel trend che ha visto l’intitolazione della palestra a Pacco, del centro culturale a Millo e così via. Personalmente però ci sono altri sindaci muggesani, ossia Milo e Ulcigrai, che sono scomparsi e che meriterebbero considerazione prima di Bordon. Ad ogni modo tutta questa fretta da parte della giunta mi è parsa fuori luogo».
Il sindaco Nerio Nesladek si è affidato a Facebook per fornire una risposta generale a tutte queste critiche cercando di calmare gli animi: «L’eventuale intitolazione è solo una delle ipotesi che saranno proposte, come da normale iter, a tutto il Consiglio comunale». Nella nuova biblioteca «a Bordon potrebbero essere dedicati gli spazi più tecnologicamente innovativi o quelli dei bambini, ma né sulle aree della struttura né sull’edificio ci si preclude nulla a priori, proprio perché su proposte si sta ragionando». Nessuna «provocazione né tanto meno alcuna “rimozione di rivincita”, quindi, dell’attuale Edoardo Guglia, a cui riconosciamo tutte le caratteristiche che ne hanno portato all’intitolazione dell’attuale sede di piazza della Repubblica e che di certo non mancano neppure a Willer Bordon, seppure in altri campi ed epoche».
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