Bestemmia fuori onda in Consiglio comunale a Gorizia, Ferrari si scusa e se ne va
GORIZIA. Dopo gli insulti e le polemiche, dopo le spaccature sul fronte politico (ma quelle fanno parte del gioco) ci mancava solo la bestemmia. Ora è arrivata. Non c’è davvero pace per il Consiglio comunale, che negli ultimi mesi ha palesato intemperanze assortite ma mai aveva toccato simili abissi. Di certo la modalità telematica non aiuta, anzi proprio i problemi a essa legati sono alla base dell’ennesimo caso, che ha visto per protagonista ancora il consigliera del Movimento Regione Futura Serenella Ferrari.
Il fattaccio è accaduto durante il voto, tramite piattaforma informatica, sulla variante 44 al piano regolatore comunale. Evidentemente alle prese con un malfunzionamento del sistema che faceva le bizze, e pensando che in quel momento il microfono della sua webcam fosse spento, Ferrari si è sfogata con una bestemmia, sentita distintamente da tutti coloro – consiglieri o pubblico – che erano collegati in quel momento. A un iniziale imbarazzato silenzio sono seguite le prime prese di posizione, con richieste trasversali, da maggioranza e opposizione. Chi pretendeva le scuse pubbliche, chi l’allontanamento dall’aula dell’autore dell’imprecazione per nulla edificante (fino a quel momento ancora non ben identificato). Qualcuno ha avanzato pure l’ipotesi delle dimissioni, con il presidente del Consiglio comunale Cagliari che non ha potuto far altro che invitare il responsabile a palesarsi. Quando la seduta stava per essere sospesa per verificare le registrazioni, ha preso la parola proprio Ferrari, che era appena riuscita a ristabilire il collegamento.
«La mia webcam non funziona bene, e solo ora torno in linea – ha spiegato -, ma dalla chat mi pare di capire che sia stato sentito in aula l’epiteto che mi è sfuggito mentre cercavo di far funzionare il sistema per il voto, pensando di avere il microfono spento. Mi scuso con tutta la cittadinanza e il Consiglio». Cagliari censurando l’accaduto («un comportamento inaccettabile e vergognoso») ha concesso alla diretta interessata la scelta sull’opportunità di abbandonare l’aula o meno. E Ferrari ha lasciato i lavori «per rispetto». Al di là dell’increscioso accaduto, appare sempre più evidente comunque come le sedute in videoconferenza siano sin troppo penalizzate da problemi tecnici o da un utilizzo “maldestro” (a volte voluto, altre meno) degli strumenti digitali. E il rischio è che così continui a essere, con un generale svilimento dell’assemblea civica stessa, finché non si troverà il modo di tornare alle riunioni in presenza.
Di fatto la cronaca di dibattito e voto finisce così quasi per diventare nota a margine. Il Consiglio ha dato il via libera alle varianti 43 e 44 del piano regolatore, e questa volta senza particolari colpi di scena al voto, al netto della contrarietà di Franco Zotti di Legalizziamo Gorizia che ha fatto eccezione in una maggioranza compatta. O di parte dell’opposizione che ha ritenuto di appoggiare la variante 44. La prima variante (sui vincoli urbanistici) è stata archiviata con 24 voti favorevoli, 5 astensioni e 11 voti contrari da parte dell’opposizione e, appunto, di Zotti. Nel caso della 44 (che permetterà lo spostamento del punto vendita “Sirene blu” in via Terza Armata) i voti favorevoli sono stati 32, con 6 contrari e nessun astenuto. —
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