Bertossi si alza la paga, la Regione lo stoppa

Il presidente Informest chiede di portare da 22 a 36mila euro il suo compenso. Ma la giunta Serracchiani si oppone
Enrico Bertossi
Enrico Bertossi

TRIESTE. A giugno è stato nominato presidente di Informest con compenso ridotto rispetto al predecessore. Ieri l’assemblea dei soci ha “stoppato” la proposto di Enrico Bertossi di aumentare il proprio compenso, dagli attuali 22 mila euro a 36 mila euro all’anno. «Per quanto riguarda i compensi, in attuazione ai principi di contenimento della spesa pubblica, quelli di presidente e vicepresidente del consiglio di amministrazione, e dei componenti del Collegio sindacale sono stati ridotti del 5 per cento rispetto a quelli stabiliti nel novembre 2011» recitava una nota della Regione dopo la nomina di Enrico Bertossi e delle altre cariche dell’associazione il 27 giugno scorso.

E proprio la Regione ha detto no alla proposta di aumento del compenso al presidente: «In merito – spiega l’assessore regionale al Bilancio Francesco Peroni – la giunta ha dato disposizione al proprio rappresentante in assemblea di esprimersi contro tale proposta» che è chiaramente in contrasto con i “principi di contenimento della spesa pubblica” che avevano portato al taglio degli emolumenti per il rinnovato consiglio di amministrazione e per le altre cariche rinnovate sei mesi fa.

I compensi del cda di Informest, oltre ai 22 mila euro per il presidente, ammontano a 11 mila per vicepresidente, oltre a 116 euro lordi per il gettone di presenza dei consiglieri, mentre al presidente del Collegio sindacale spettano 7.800 euro lordi annui, 7.120 ai sindaci, oltre il rimborso delle spese sostenute. L’ipotesi di aumento del compenso per Bertossi potrebbe essere ripresa in una prossima assemblea ma il secco no della Regione dovrebbe chiudere la vicenda.

Informest deve anche affrontare il tema della possibile uscita di alcuni soci, in particolare Unioncamere che ha già comunicato le proprie intenzioni: «Mi risulta il recesso di Unioncamere, per l’esattezza già comunicato ma non ancora perfezionato» puntualizza Peroni. Anche la formalizzazione dell’uscita dell’associazione che riunisce le Camere di Commercio d’Italia da Informest dovrebbe avvenire nel prossimo futuro. Non ci sono invece conferme ufficiali per quanto riguarda l’ipotesi di uscita anche da parte della Regione Veneto, che detiene il 16,9% delle quote ed è tra i soci fondatori di Informest insieme alla Regione Friuli Venezia Giulia (che è socio di maggioranza con il 56,4% delle quote) e al ministero dello Sviluppo Economico.

Oltre a Unioncamere nazionale, che è in uscita dalla compagine societaria, sono soci di Informest anche le Unioncamere di Fvg e Veneto, la Provincia Autonoma di Trento, la Regione Trentino Alto Adige, il Comune di Gorizia e la Camera di Commercio isontina. (r.u.)

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