«Bertoli è odioso». Una mail dell'assessore scatena il caso-Prg

Il capogruppo di Fi pronto a mettere «a disposizione delle autorità competenti» la e-mail a due dirigenti che Marchigiani ha inviato anche a lui per conoscenza

«Care, come ci comportiamo? Credo che un personaggio più odioso e incongruo di Bertoli non esista, dovremmo studiare un modo per non dargliela vinta». Canzonato “per conoscenza”. Preso di mira per posta elettronica con il mirino volutamente storto. Everest Bertoli, l’attuale capogruppo di Forza Italia, passerà alla storia come il primo consigliere comunale triestino destinatario di un duro attacco personale e politico per interposta persona virtuale, senza cioè che il suo indirizzo compaia alla riga degli “A”, dei destinatari diretti appunto, bensì su quella dei “CC”, di quelli chiamati proprio a leggere in copia per conoscenza.

Destinatari diretti sono due dirigenti del Comune. E l’autore dell’e-mail è Elena Marchigiani, l’assessore di Cosolini all’Urbanistica che non rinnega, né ritiene di dover ammettere, e anzi rivendica: «No, non è stata affatto una svista, quella mail non è partita anche a lui per errore, gliel’ho mandata per conoscenza apposta perché, quello che devo dire, lo dico». Il fatto è che ora Bertoli non la mette solo sul piano politico, né tantomeno sul personale. È pronto a portare quella carta, e non solo quella, in Procura, poiché - sostiene - lì si è andati ben oltre gli estremi della polemica politica o dell’offesa, avendo l’assessore «dato un ordine a due dirigenti del Comune di non dare determinati documenti richiesti da un consigliere comunale su un argomento delicato come il Piano regolatore».

«Bertoli - replica Marchigiani - farà quello che più reputa giusto, e io farò altrettanto, già in sede di discussione in Consiglio comunale del Prg aveva chiesto nomi e cognomi dei proprietari di determinate particelle, ma non è così che si fa, non si fanno nomi e cognomi nel mezzo di un iter come quello del Prg, se poi loro usano fare così è affar loro, ma a me pare un modo alquanto inopportuno».

Ma che cos’è che ha scatenato una simile guerra per corrispondenza “indiretta”? Bertoli, il 28 marzo, quindi un paio di settimane prima dell’adozione in Consiglio comunale del nuovo Prg (adesso in fase di ricezione delle osservazioni e di preparazione delle controdeduzioni in vista dell’approvazione definitiva) aveva inoltrato, al pari di Claudio Giacomelli di Fratelli d’Italia, una richiesta al sindaco e proprio all’assessore competente «per conoscere» tra le altre cose «quanti e quali sono i terreni che sono stati trasformati da non edificabili in edificabili nella proposta del Prg». Le premesse erano allora «che durante le sedute della commissione competente è emersa l’esistenza di una lista di 130 nominativi di persone fisiche e giuridiche che hanno fatto varie richieste al Comune prima dell’adozione del Prg» ed «è stato appurato che alcuni terreni sono stati trasformati da non edificabili in edificabili apparentemente in contrapposizione con le direttive del Piano votate dal Consiglio comunale».

«A inizio settembre - spiega a voce Bertoli - non avendo avuto risposta mi sono rivolto al segretario generale del Comune che correttamente ha fatto proseguire l’iter». E si arriva così alla mail, datata 11 settembre, che Marchigiani scrive alle due dirigenti e, per conoscenza, allo stesso Bertoli. Il 19 settembre il capogruppo forzista riceve una missiva del Servizio Pianificazione urbana in cui, sintetizzando, gli si dice che la richiesta del 28 marzo «non si configura, in parte, quale mero accesso a informazioni in possesso dell’amministrazione»» ai sensi di legge, e «che per formulare una puntuale risposta ad alcuni dei quesiti avanzati dovrebbero essere predisposte approfondite elaborazioni, determinando un aggravio del lavoro degli uffici», in quanto non tutti i dati richiesti sono contenuti al momento «in documenti o atti già a disposizione dell’amministrazione».

«L’amministrazione del bene pubblico - si affida a una nota scritta Bertoli - si riduce a semplici simpatie personali: al consigliere comunale odioso non bisogna dare le informazioni, anzi, bisogna persino studiare un modo per non darle. Mai un assessore prima d’ora aveva dato un ordine politico così grave che nella sostanza sembra sia stato accolto dai dipendenti del Comune. Di sicuro le e-mail in questione verranno messe a disposizione delle autorità competenti, anche perchè la vicenda riguarda il Prg e di fronte a un atteggiamento di questo tipo sorge spontaneo il quesito: cosa ci nascondono? È solo un capriccio dell’assessore, fatto comunque gravissimo, o c’è dell’altro?».

@PierRaub

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