Benzina, sconto al sicuro fino a metà del 2016

Energia e ambiente incassano 54 milioni. Blindati i fondi per lo sconto carburanti fino all’estate. Risorse per rimuovere l’amianto da scuole e sedi comunali
Pompe per l''erogazione di carburante
Pompe per l''erogazione di carburante

TRIESTE. La messa in sicurezza dell’Arpa, la garanzia dello sconto carburanti fino a metà 2016, il finanziamento di linee di intervento ecosostenibili. Sara Vito si ritrova con 54 milioni di euro in Finanziaria e li distribuisce per partite consolidate. «Una continuità - spiega l’assessore regionale all’Ambiente - che accompagna una fase importante di riorganizzazione dell’Agenzia. L’Arpa rimane una struttura fondamentale per il lavoro di tutela ambientale, ma assumerà sempre più un ruolo innovativo di dialogo con il tessuto imprenditoriale del territorio».

All’Agenzia, guardando alle poste a disposizione della direzione centrale Ambiente ed Energia, saranno erogati 21,6 milioni. Risorse necessarie a coprire i costi della “macchina” e l’attività annuale. Il 2016, ricorda Vito, completerà il percorso di ristrutturazione, quello che riduce l’organigramma di tre unità dirigenziali (i dirigenti sono attualmente 31, il totale dei dipendenti è di 310), effetto del contenimento delle S.O.C. (Strutture organizzative complesse) da 10 a 7. Un riassetto al risparmio (quantificato in circa 270mila euro all’anno) mirato «all’obiettivo della razionalizzazione per una maggiore efficienza» cui si guarda anche con il progetto del laboratorio unico regionale, che avrà sede molto probabilmente a Udine. «Anche su questo fronte si procede - fa sapere ancora l’assessore -. Il prossimo anno il laboratorio unico sarà realtà, ma per un certo tipo di attività il concetto viene già applicato».

Finanziaria Fvg, lavoro e scuola conquistano 56 milioni
L'aula del consiglio regionale

La seconda posta milionaria è quella dei carburanti. Ci sono 28,5 milioni per garantire ai residenti Fvg la riduzione del prezzo alla pompa nel tentativo di evitare la fuga di massa verso gli impianti di distribuzione di Slovenia e Austria. Si arriverà all’estate e si deciderà se aggiungere un’ulteriore quota per sostenere il provvedimento anche nella seconda metà dell’anno. A quel punto dovrebbe essere nota la posizione dell’Europa, che ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti della Regione per supposta lesione del principio comunitario della libera concorrenza. «Sembrava che la Commissione si dovesse esprimere da un momento all’altro, e invece sono passati mesi. Non resta che attendere».

Vito non dimentica di evidenziare anche le cifre più ridotte. Quelle per la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua (2,6 milioni), interventi spesso oscuri ma determinanti a ridurre i rischi per la popolazione in caso di forte maltempo. C’è pure un contributo specifico (300mila euro) per la Consulta d’ambito territoriale Orientale Goriziano per la depurazione del torrente Corno. Infine, la parte ecosostenibile della manovra. «Abbiamo deciso di anticipare fondi che nel 2015 avevamo messo in assestamento per dare ai Comuni più tempo di partecipare ai bandi su misure che hanno riscosso un buon successo e che, se le cose continueranno a funzionare, sosterremo anche in assestamento», sottolinea l’assessore all’Ambiente.

Si tratta di diverse linee di finanziamento. Ci sono 125mila euro per il piano di azione per l’energia sostenibile, mirato a favorire l'attuazione di politiche virtuose da parte degli enti locali per ridurre l'inquinamento. Sullo sfondo il patto dei sindaci che, a livello europeo, si fonda sul raggiungimento e superamento dell'obiettivo di ridurre del 20% le emissioni di Co2 entro il 2020. Sono quindi previsti 125mila euro per la rimozione di amianto dagli edifici pubblici, 200mila euro, sempre a favore dei Comuni, per interventi su siti inquinati e un altro paio di interventi per lo smaltimento, ma anche per la “prevenzione” dei rifiuti. «Spesso è possibile far sì che il rifiuto possa non diventare tale. Per questo - conclude Vito - erogheremo 100mila euro per la realizzazione di Centri riuso». Vale a dire di aree destinate al riutilizzo di beni in disuso. I Centri di riuso hanno infatti il compito di intercettare e reimmettere in circolazione grandi volumi di oggetti scartati ma ancora riutilizzabili, quali mobili, giocattoli, materiali edili, elettrici, informatici, elettrodomestici, prima che diventino veri rifiuti.

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