Benzina in Slovenia, erario in grande sofferenza

In 5 anni oltre 500 milionI di minori introiti per Stato e Regione a causa del fenomeno del pendolarismo del pieno. Ma a Gorizia tornano a crescere le vendite: +10,29%
Di Francesco Fain
04.03.2011, Caro carburanti
04.03.2011, Caro carburanti

Lo chiamano “pendolarismo del pieno”: un fenomeno che ha messo in ginocchio un’intera categoria, quella dei gestori delle stazioni di servizio, alle prese con la durissima concorrenza dei colleghi d’oltreconfine.

La Figisc-Confcommercio (Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti) ha misurato l’entità in termini economici della fuga della clientela in Slovenia, la quale avrebbe determinato «minori introiti per l’erario statale (parliamo di accise e Iva) per un ammontare di circa 488 milioni di euro dal 2008 al 2013». Una cifra spaventosa che, invece, è finita dritta dritta nelle casse statali slovene.

Ripercussioni

sulle casse regionali

Il pendolarismo del pieno ha ripercussioni anche per la nostra Regione: sempre negli ultimi 5 anni non ha incassato la propria quota per compartecipazione delle accise, ovvero circa... 92 milioni di euro. Somme che, se fossero state introitate, avrebbero sicuramente consentito di gestire con meno affanni un settore delicato come quello della sanità, alle prese con ridimensionamenti, tagli delle risorse, organici medici e infermieristici ridotti all’osso. «L’onere dei contributi - si legge nel rapporto Figisc - è valutato per la Regione pari al 47,7 per cento delle entrate della compartecipazione delle accise: un risultato lievemente inferiore a quello del periodo gennaio-agosto 2012 (48,5%) ma assai superiore al tasso di utilizzo per lo stesso periodo del 2011, pari al 30,6%. Il fenomeno del pendolarismo del pieno equivale a circa 106 milioni di litri di consumi evasi: un dato inferiore a quello del 2012 e in linea con quello del 2011». Dal 2008 al 2013 è stato calcolato che i consumi evasi in totale hanno raggiunto quota 568 milioni di litri: un’enormità.

La (lenta) ripresa

delle vendite

Eppure, si stanno registrando segnali di ripresa per il carburante. Nei primi otto mesi del 2013 i consumi hanno conosciuto un rialzo per la benzina nella provincia di Gorizia (+10,29 %). Infatti, stando alle tabelle che proponiamo in alto, nel 2013 sono stati venduti nell’Isontino 18 milioni 387.720 litri contro i 16.672.570 che vennero erogati un anno prima, sempre nel periodo gennaio/agosto. Tutto ciò grazie al fatto che molti impianti erano e sono riusciti ad allineare se non addirittura a praticare prezzi più competitivi rispetto al carburante sloveno. E per riuscire ad ottenere un importo competitivo c’è voluta la buona volontà di tutte le parti in causa: le compagnie petrolifere sono venute incontro ai gestori abbassando il costo della fornitura, e i benzinai si sono autoridotti ulteriormente il già minuscolo margine di guadagno. «È una scelta non facile da fare, dopo anni in cui stringiamo la cinghia al limite, purtroppo anche riducendo i dipendenti e impegnandoci in turni massacranti: siamo costretti a fare i salti mortali per mantenere in vita le nostre attività», la sottolineatura dei gestori delle stazioni di servizio. Ma come commenta quel “+10,29%” Roberto Ponzalli, capogruppo Figisc di Confcommercio Gorizia? «Veniamo da un meno 60 per cento. La nostra situazione continua ad essere al limite della sopravvivenza», taglia corto. Negativo il bilancio per il gasolio che (rispetto alla benzina) resta assai più conveniente oltreconfine. Nei primi otto mesi del 2013 sono stati venduti 9.968.879 litri, contro i 10 milioni 111.949 che vennero distribuiti dalle stazioni di servizio isontine nel 2012. Il dato regionale complessivo registra, stando ai report Figisc, un +1,51% per il gasolio e un -0,76% per la benzina.

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