Benzina, ecco il piano salva-Gorizia

Pronta la mozione bipartisan che consentirà di equiparare i prezzi con la Slovenia. Romoli: ci aspettiamo il sì del Governo
Bumbaca Gorizia 20-01-2012 CCIAA, incontro benzinai e tabaccai - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 20-01-2012 CCIAA, incontro benzinai e tabaccai - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

di Francesco Fain

Una mozione parlamentare che (se approvata) può tamponare egregiamente la situazione contingente ma che diventerà effettivamente efficace se sarà introdotto un automatismo tale da consentire di mantenere, anche nel futuro, il prezzo del carburante goriziano e triestino equiparato a quello sloveno. E questa deve diventare la prossima sfida.

Sì, la norma salva-benzinai è stata “confezionata”. Si tratta di una mozione bypartisan che vede attori parlamentari del Pdl, del Pd e del Terzo Polo e che sarà discussa ora in Parlamento. Per presentarla è stato convocato ieri mattina un tavolo plenario alla Camera di commercio: presenti, oltre a tutte le categorie economiche e i sindacati, i parlamentari Maran, Pertoldi e Saro, i consiglieri regionali Valenti e Antonaz, il presidente della Provincia Gherghetta e il sindaco Romoli. La sostanza della proposta è più semplice di quello che sembra. Noi la semplifichiamo ancora di più: oggi, la Regione trattiene dallo Stato il 30% delle accise (le tasse sulla benzina). Basterebbe aumentare questa fetta al 38% per consentire all’ente guidato da Renzo Tondo di aumentare il famoso sconto sulla benzina, arrivando all’agognata equiparazione con il prezzo praticato in Slovenia. Ma perché sarebbe auspicabile introdurre un automatismo? Perché la proposta si basa su dati strettamente attuali, contingenti. E se dovessero ancora divaricarsi i prezzi fra Italia e Slovenia, con quest’ultima ancor più economica? «È chiaro che chiederemo se è possibile introdurre un meccanismo automatico di equiparazione», ha risposto Saro. Altrimenti, aggiungiamo noi, il rischio è di vedersi ripresentata la stessa situazione fra qualche tempo.

Ma la relazione di Saro è stata importante anche per i numeri che sono stati forniti. Oggi, ogni cittadino paga su un litro di benzina 1,1 euro fra accise e Iva: tutti soldi che finiscono nelle casse dello Stato. Per il gasolio, la cifra si riduce a 89 centesimi. È stato calcolato che nel 2012, l’Italia rischia di perdere fra i 230 e i 240 (!) milioni di euro a causa dell’esodo in Slovenia: soldi che, naturalmente, incasserà lo Stato vicino e non il nostro. Se si aggiunge poi anche il vulnus della Lombardia e del Piemonte (gravate dall’esodo in Svizzera), lo Stato italiano rischia di lasciarsi sfuggire, perché “espatriati”, qualcosa come 500 milioni di euro all’anno. «Ecco perchè il problema non riguarda solamente Gorizia e i benzinai - ha fatto notare il sindaco Romoli - ma riguarda lo Stato stesso, che viene danneggiato. Se questo i tecnici del Governo non lo capiscono, arridatece chi c’era prima». E la mozione va proprio in questa direzione e consentirebbe di recuperare soldi oggi in libera uscita. «Permettere alla Regione di trattenere il 38% delle accise, costerebbe allo Stato 31/35 milioni di euro in un anno. E ciò a fronte di un incasso potenziale di 250. Insomma, il governo ci guadagna», la sottolineatura di Saro, Maran e Pertoldi.

Ma l’incontro di ieri mattina è stato importante anche perché ha sancito un’unità d’intenti senza precedenti, con le diverse forze politiche che remano tutte nella stessa direzione. Nel corso della riunione hanno dato il loro contributo, tra gli altri, Emilio Sgarlata (il padrone di casa), il presidente di Unionecamere Fvg Giovanni Da Pozzo, i consiglieri regionali Gaetano Valenti e Roberto Antonaz, oltre a Pio Traini (Figisc) e Adriano Ruchini.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:benzinai

Riproduzione riservata © Il Piccolo