Benussi, un sogno triestino: «Sarà una regata bellissima»

In golfo è arrivato Alfa Romeo, il Maxi72 cui è legato il progetto “Fast and Furio”
Silvano Trieste 06/10/2016 Presentazione Alfa Romeo
Silvano Trieste 06/10/2016 Presentazione Alfa Romeo

TRIESTE. Dal molo Audace Furio Benussi si gode l’ingresso in bacino San Marco della “sua” Alfa Romeo, il Maxi72 con il quale lancia la sfida alla Barcolana numero 48 attraverso il progetto che, con un simpatico gioco di parole, è stato battezzato “Fast and Furio”. Il Maxi72 sta arrivando da Monfalcone dove ha fatto una sosta al termine del lungo viaggio di trasferimento destinazione Barcolana, partito da La Spezia per circumnavigare tutto lo Stivale.

 

Barcolana 48, la presentazione di Alfa Romeo

 

Poi, nel pomeriggio, l’uscita in mare nel Golfo, allenamento utile per amalgamare l’equipaggio, composto da un gruppo di velisti di casa (Matteo Stroppolo, Giulio Giovanella, Jacopo Ciampalini, Ettore Mazza, Alberto Bicci, Massimo Fiorito, Nicholas Brezzi, Andrea Bussani, Massimo Signorelli, Luca Antonazzi, Alberto Rossi e Andrea Visentini) e cinque statunitensi, che conoscono alla perfezione la complessa e ingegneria elettronica e idraulica del mezzo. “Questo” Alfa Romeo è l’Alfa Romeo III, il 22 metri progettato da Reichel Pugh per Neville Crichton e varato otto anni fa, giusto in tempo per vincere quell’anno la MaxiYacht Rolex Cup e inanellare poi una lunga serie di trofei, dalla Newport-Bermuda Race alla Giraglia.

 

 

«Vedere questa barca ormeggiata qua davanti è davvero una grande emozione - commenta Furio Benussi -. In questi giorni lavoreremo per integrare la componente triestina con quella americana dell’equipaggio e vedrete che domenica saremo al 100 per cento: sono tutti grandissimi professionisti. Il mio sogno? Vincere la Barcolana con a bordo questi ragazzi che rappresentano il futuro della nostra vela, tra cui ne vorrei citare un particolare uno, Matteo Stroppolo: è stato infatti lui ha “inventare” il brand “Fast and Furio” e ha tanto insistito finchè non ho accolto la sua proposta, che risulta davvero simpatica e azzeccata. Ho lavorato molto per questo progetto, alle spalle c’è un impegno da parte mia e di tutti i miei collaboratori che è stato davvero eccezionale: io però ci ho sempre creduto fermamente ed evidentemente sono riuscito a trasmettere questa mia positività a tutti coloro i quali mi stavano al fianco, oltre che agli sponsor che hanno voluto essere con noi». Ecco quindi che a sostenere il progetto ci sono le partnership con Officine Fvg, Vodafone, Banca Popolare di Cividale, Latterie Friulane, Moroso e con Bio Molecular System, Bastianich, Distillerie Tosolini e Slam.

Alfa Romeo si presenta dunque come una delle barche da battere, domenica, ma Furio Benussi non si nasconde: «Come ho detto, noi siamo in Barcolana per vincere. Ma sono uomo di sport e so benissimo che le variabili sono sempre tante, e non tutte governabili. Certo, anche Maxi Jena con Mitja Kosmina e Pendragon con Lorenzo Bodini sono nel lotto dei grandi favoriti al successo e molto, credo, dipenderà dalle condizioni di vento: a mio avviso, se aumenta noi e Pendragon abbiamo qualche chance in più».

Ma il progetto di Furio Benussi ha anche un valore aggiunto che lo lega ancor più a Trieste: «Il team - spiega il velista triestino - infatti ha l’onore di avere come commodoro il vincitore della prima Barcolana, Piero Napp, che nel 1969 si impose con Betelguese». E Piero Napp, ieri impossibilitato a essere sul Molo Audace, ha affidato al figlio Franco una lettera densa di affetto e di simpatia nei confronti di Furio per augurargli “buon vento”.

«Sono molto emozionato - conclude Furio –: sento attorno a questo evento, quest’anno, un clima particolare, molto carico, per cui, vedrete, sarà una bellissima Barcolana. E non vedo l’ora di uscire in mare con questa barca, non vedo l’ora di iniziare a navigare».

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