«Beni venduti all’asta ma soldi spariti»

Fioccano denunce a carico del settantenne triestino Roberto Fragiacomo, amministratore del “Centro del collezionismo Trieste srls” di via della Geppa 22/A.
Dopo i tre clienti che avevano ceduto alla casa d’aste quadri, gioielli, statuette e altri oggetti di valore senza però ricevere il denaro concordato (o solo parzialmente), adesso spunta un altro caso analogo.
A farsi avanti, stavolta, è la settantatreenne Patrizia Finazzer Guerra, che in passato gestiva con la famiglia un negozio di antiquariato in via San Nicolò. Dopo la chiusura, avvenuta a fine anni Ottanta, i beni erano stati custoditi in un magazzino; di tanto in tanto qualche articolo veniva messo all’asta attraverso il Centro del collezionismo di via della Geppa.
«Conosco il signor Fragiacomo da anni – racconta Finazzer Guerra – anche perché mio marito, perito numismatico, collaborava con lui. Ed era capitato varie volte di servirsi della sua attività per vendere le nostre cose. Ci ha sempre pagato, anche se con molto ritardo. Spesso quasi un anno dopo, ma ormai lo sapevamo. Ma l’ultima volta non lo ha fatto. Gli avevamo dato un mio bracciale d’oro, delle monete e altri oggetti per un totale di 6 mila euro. Calcolando quello che si teneva lui, ci aspettavamo circa 5 mila euro. Da quanto ne so il materiale è stato venduto con un’asta del 16 dicembre 2017 – precisa Finazzer Guerra – ma io e la mia famiglia non abbiamo visto un centesimo di quella somma. Lui ha intascato il denaro e poi noi non ne abbiamo più saputo nulla».
La signora ha sporto denuncia, come anche gli altri clienti beffati. Lo ha fatto l’11 aprile del 2019, rivolgendosi alla polizia. «Staremo a vedere quel che succede», afferma. «In questi giorni cercheremo di capire se si è mosso qualcosa».
Quando la signora tentava di riscuotere il dovuto, il commerciante trovava sempre una giustificazione. «Sosteneva di aver problemi di salute in famiglia o di stare male lui stesso – spiega ancora la cliente –, altre volte diceva di avere problemi con la banca. C’era sempre qualche scusa».
Fragiacomo è già finito sotto inchiesta con l’accusa di appropriazione indebita per alcuni beni battuti all’asta nel maggio e nell’ottobre del 2017.
La vittima, in questo caso, è un settantaquattrenne triestino che non ha mai ricevuto i 2.338,36 euro pattuiti per la cessione di alcuni orecchini, quadri, statuette e vecchie cartoline.
Il cliente si è appoggiato allo studio legale Poli di via Coroneo, analogamente ad altre due persone che in passato erano in affari con il titolare del Centro del collezionismo di via della Geppa. Anche loro ancora in paziente attesa dei soldi ottenuti dalle aste. —
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