Beni abbandonati, restituzione a rischio
ZAGABRIA
Se confermata ufficialmente sarebbe una notizia inaspettata, clamorosa, destinata a non piacere affatto a Bruxelles e alla comunità internazionale. In base ad una fonte ufficiosa del governo croato, alla quale si è richiamato il giornale fiumano “Novi list”, l’esecutivo di centrosinistra del premier Zoran Milanovic sarebbe propenso a ritoccare la Costituzione per impedire ai cittadini stranieri di rientrare in possesso (o di essere indennizzati) dei beni sottratti dopo la seconda guerra mondiale dal regime jugo–comunista di Tito. Questo non riguarda però la materia già coperta da accordi bilaterali internazionali, come ad esempio quello di Osimo. Nell’articolo pubblicato ieri dal quotidiano quarnerino si rileva che in ambito governativo si stanno però vagliando due opzioni: quella già citata e l’altra che permetterebbe invece la restituzione degli averi (o il risarcimento) anche ai cittadini d’oltreconfine, equiparandoli in toto a coloro che posseggono la “domovniza”, il certificato di cittadinanza croata. La prima soluzione pare quella maggiormente gradita dal governo composto dai partiti della coalizione denominata Kukuriku, ovvero da socialdemocratici, popolari, pensionati e Dieta democratica istriana. Per sbarrare la strada agli stranieri, così la fonte, si dovrebbe modificare la Costituzione croata, immettendo una norma che garantirebbe esclusivamente ai cittadini croati restituzione o risarcimento. Ricordiamo che una simile regola fu cassata nel 1999 dalla Corte costituzionale croata che la riteneva discriminatoria. Per riportarla nella legge in materia, si dovrebbe pertanto cambiare la Costituzione. «I cittadini stranieri – è quanto filtra ufficiosamente dal governo - non possono in tutto e per tutto venire equiparati a quelli croati perché ciò andrebbe a ledere il concetto stesso di cittadinanza. In futuro la Costituzione dovrebbe recitare che lo Stato croato ha l’obbligo di restituire i beni nazionalizzati o confiscati soltanto ai propri cittadini. Per arrivare a ciò avremo bisogno del sostegno del principale schieramento d’opposizione, l’Accadizeta. Insieme avremmo i numeri per la modifica costituzionale». Di pari passo, come già detto, si sta battendo la pista della liberalizzazione totale, in questo momento impedita dalla normativa che parla di restituzione o indennizzo soltanto ai cittadini stranieri i cui Paesi hanno firmato il relativo accordo bilaterale con Zagabria. Sarà ma intanto l’anno scorso il Tribunale amministrativo e la Corte suprema hanno sentenziato che gli eredi di una cittadina brasiliana hanno diritto al risarcimento per i beni che le erano stati portati via dalle autorità jugoslave.
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