«Belci sulla Curia dice solo falsità»

Dopo la lettera postata dal segretario della Cgil regionale sul profilo Fb di Papa Francesco, arriva la dura replica: "Disinformazione e diffamazione, c’è da preoccuparsi"
Silvano Trieste 07/06/2012 Presentazione volume Eucaristia: mistero della fede nel suo sviluppo teologico, di mons. Malnati
Silvano Trieste 07/06/2012 Presentazione volume Eucaristia: mistero della fede nel suo sviluppo teologico, di mons. Malnati

«Quelle del sig. Belci e dei suoi amici sono solo fandonie. C’è da restare attoniti che un sindacalista, con i drammatici problemi occupazionali che hanno la Regione e in particolare il territorio di Trieste, non trovi di meglio - per distrarsi un po’… come annota trastullandosi su Facebook – che scrivere al Papa cose farcite di falsità, disinformazione e diffamazione». È durissima la replica alla “lettera” scritta dal segretario regionale Cgil Franco Belci, condivisa da una trentina di persone e postata sul profilo facebook di Papa Francesco: lettera in cui Belci denuncia il “capitalismo” poco sociale del vescovo Giampaolo Crepaldi e della Chiesa triestina.

La Curia dunque risponde. Punto per punto. Nella lettera al Papa si legge che «il vescovo ha chiuso una scuola per tipografi chiamata "Villaggio del Fanciullo" licenziando 20 persone, mentre il settimanale della Curia, che si sarebbe potuto stampare in quella sede, viene realizzato altrove»? La Curia oppone che «i gravi problemi del Villaggio sono il frutto di una pesante eredità che l’attuale presidente e i suoi più stretti collaboratori - che godono della fiducia del vescovo - stanno cercando di risolvere con onestà, intelligenza e coraggio». E anzi, aggiunge la nota, «è singolare e fonte di motivate perplessità che un sindacalista come Belci attacchi chi i problemi li sta risolvendo e non chi li ha creati». Quanto a Vita Nuova, «questa Curia nonostante non ci fosse alcuna convenienza economica ha continuato a stampare il settimanale diocesano nella tipografia del Villaggio fino a quando la direzione della stessa, con lettera del 5 dicembre 2012, non ha comunicato la sua impossibilità a proseguire». Infine la chiesa in Porto Vecchio: «Si tratta di un’iniziativa benemerita che non comporta alcun coinvolgimento organizzativo e finanziario della Diocesi», ribadisce la Curia: altro che soldi spesi per edifici di culto e non per fare carità.

E dunque - la conclusione della Curia - «quando un sindacalista, per i ruoli pubblici che ricopre, invece di salvaguardare le basi morali del dialogo civile e di confronto sociale si adopera per inquinarle e minarle con falsità, disinformazione e diffamazione, è bene cominciare a preoccuparsi seriamente».

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