Belci: «Governo e Regione tengono in sella Monassi bloccando la nomina»
«Governo e Regione non procedendo alla nomina del nuovo presidente dell’Autorità portuale stanno tenendo in sella Marina Monassi». L’accusa arriva da Gianfranco Belci, segretario regionale della Cgil. «Porto avrebbe avuto bisogno subito di un presidente, soprattutto dopo la norma di Russo che può cambiare il futuro della città - rileva Belci - Comuni e Provincia hanno proposto immediatamente le loro candidature, la Camera di Commercio invece ha cercato di trascinare le cose. Ma ora sono Governo e Regione a farlo, aggrappandosi a ogni possibile appiglio burocratico. E la proroga di Monassi, anche se si tratterà solo di un mese e mezzo è dannosa come si evince dal suo tentativo di utilizzare strumentalmente procedimento dell'Ue per mettere in discussione la concessione di Arvedi. Mentre infatti le concessioni a Siot e a Tmt sono già state definite secondo la medesima prassi, la concessione ad Arvedi ha caratteristiche del tutto diverse: fa parte di un Accordo di programma mirato su chi avesse vinto la gara per la Ferriera. Accordo che Monassi - aggiunge il segretario Cgil - ha tentato in ogni modo di sabotare».
Ma Belci mette ora direttamente nel mirino anche Governo e Regione: «Sarebbe loro richiesta maggiore trasparenza. Non so - afferma - se gli Enti locali conoscono le ragioni del blocco. Se si, dovrebbero essere loro a comunicarle alla città, che rimane in attesa mentre i giochi si fanno altrove. Se no, devono richiamare ai propri impegni Regione e Governo. Ho infatti l'impressione che esecutivo nazionale e regionale siano concordi su un punto: tra i tre nomi non ce n'è uno gradito a entrambi. Ma non si può bloccare tutto per questo, profuma tanto di vecchia politica. Se il gioco continua si rischia di indebolire il candidato più forte, che mi sembra Zeno D'Agostino. I pareri di Boniciolli e Bologna costituiscono già un'ottima credenziale. Altrimenti si nomini un commissario e lo si faccia subito. La presidente della Regione dovrebbe far valere quel “valore aggiunto” che ha sempre detto le deriva dalla carica ricoperta nel Pd. Mi pare invece che alle quel peso si senta troppo poco. E questa è una qquestione sulla quale si gioca la faccia.
Infine Belci focalizza la questione del Porto Vecchio. «Non mi sembra che a posizioni anacronistiche si debba dar troppo peso. Non si portano indietro le lancette della storia di settant'anni. Ciò che è pericoloso è la carica di aggressività che viene espressa in modo assolutamente strumentale. Russo ne ha fatto le spese e gli ho espresso la mia solidarietà. Andrebbe ricordato ai nostalgici del passato che Porto Vecchio non viene attribuito a un altro Stato, ma alla città. Anche se qualcuno preferirebbe vedere Trieste in Austria o in Russia. Penso invece che quella di Russo - conclude il segretario Cgil - sia stata una grande operazione, nella quale credo che anche il Prefetto abbia svolto una parte intelligente e rilevante. Va riconosciuto al senatore il merito di aver indicato una strada che generazioni di classi dirigenti non erano state capaci di intraprendere. (s.m.)
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