Beffa dei bolli auto, il Fisco fa mea culpa
TRIESTE. Ammonta a 35mila, fra Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia, il numero di persone colpite dall’infortunio gestionale che ha visto l’Agenzia centrale delle entrate inviare una raffica di accertamenti per ipotetici bolli auto 2011 non pagati. A cittadini che invece erano a posto con la coscienza, e soprattutto con il fisco. Ora l’Agenzia si appresta a comunicare loro che l’allarme è rientrato.
Comunica la notizia il senatore del Pd Lodovico Sonego, che si era interessato dell’argomento già nei mesi scorsi con un’interrogazione al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. L'Agenzia delle entrate del Fvg sta ancora attendendo da Roma una quantifica degli accertamenti inviati nella nostra regione, ma secondo una prima stima potrebbe attestarsi intorno alla decina di migliaia. Circa un terzo del totale degli avvisi inviati. «Un primo risultato è stato raggiunto ma altro rimane da fare - commenta Sonego -. Infatti la stessa Agenzia centrale comunicherà formalmente nei prossimi giorni a circa 35mila contribuenti di Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia, le regioni nelle quali si è verificato il noto infortunio gestionale degli accertamenti farlocchi, l’annullamento d’ufficio dell’avviso di accertamento per il mancato o ritardato pagamento del bollo auto del 2011». Secondo il senatore «35mila pratiche sbagliate sono un’enormità, si tratta di altrettanti errori. I contribuenti che avessero pagato due volte il bollo 2011 saranno rimborsati. Si tratta di un primo risultato utile in merito ad una vicenda che va classificata come una gestione davvero cattiva della pubblica amministrazione». Il senatore aggiunge poi «che oltre ai 35mila vi sono altri contribuenti che sono in regola col fisco ma hanno ricevuto l’avviso di accertamento. Anche il problema di quei contribuenti va risolto».
L’Agenzia delle entrate del Fvg sottolinea come, a dispetto dell’errore verificatosi in sede romana, fossero disponibili servizi di reclamo per i cittadini colpiti dagli accertamenti. Un centralino telefonico e un indirizzo mail presidiato che hanno funzionato a dovere in tutto il periodo dell’emergenza, iniziata del maggio scorso e culminata a metà giugno. L’intoppo era nato quando l’Agenzia, a quanto risulta affidando il servizio a società esterna, aveva iniziato a spedire lettere raccomandate a un elenco di molte migliaia di contribuenti contestando loro il non pagamento della tassa automobilistica 2011. «Per moltissimi di essi la tassa era stata regolarmente versata o non era dovuta - riassume il senatore Sonego - ma tutti i destinatari sono stati costretti a presentarsi allo sportello dell’Agenzia delle entrate per dare spiegazioni e chi ha perduto le ricevute del versamento ha dovuto ripagare». Ora non resta che attendere l’elaborazione dei dati da parte degli uffici romani per scoprire l’entità precisa degli accertamenti inviati agli abitanti del Friuli Venezia Giulia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo