Beffa bis al Cpr, fuggiti altri otto reclusi

Nuova “evasione” dal Centro di rimpatrio nonostante le 200 telecamere installate. Il prefetto: «Risolveremo le criticità»
La polizia davanti al Cpr
La polizia davanti al Cpr

GRADISCA Altri otto migranti in fuga dal Cpr di Gradisca, di cui cinque riusciti a far perdere definitivamente le proprie tracce. A neanche un mese dalla sua rinnovata operatività, e dopo i primi tre allontanamenti avvenuti ad inizio anno, il supercarcere per migranti irregolari della cittadina isontina si sta dimostrando tutto fuorchè inespugnabile.

Tre migranti fuggiti dal Cpr di Gradisca
Uno scorcio del corteo contro il Cpr di Gradisca d'Isonzo


La nuova, clamorosa maxi-fuga dal Centro per i rimpatri è avvenuta nel pomeriggio di domenica. Sotto gli occhi di oltre 200 telecamere. A quanto si apprende, otto ospiti della struttura sono riusciti a fuggire, pare scavalcando il muro di cinta grazie all'uso degli idranti. Dopo aver rotto le lastre di protezione, i reclusi hanno fissato le tubazioni in cima al fitto reticolato di sbarre sulla sommità del muro di cinta, per poi arrampicarvisi e lasciarsi cadere, dopo un volo di circa 4 metri, nella campagna circostante. Immediato l’allarme del contingente di vigilanza, composto da Carabinieri, Polizia, Finanza ed Esercito.



Due fuggitivi sono stati intercettati nelle vicinanze. Un terzo è stato preso a Palmanova ma dolo dopo diverse ore. In 5 sono invece riusciti ad allontanarsi. L’allarme è durato a lungo, anche perchè si temevano gesti di emulazione da parte di altri ospiti. Il clima nelle camerate è rimasto a lungo incandescente.

A Gradisca gavettoni di vernice e slogan per dire no alla "galera etnica" del Cpr


Le fughe seguono di qualche giorno gli episodi di autolesionismo messi in atto da alcuni ospiti che hanno ingoiato lamette, accendini e altro. Vi sarebbe stato anche un tentativo di suicidio. Il prefetto di Gorizia, Massimo Marchesiello, non nasconde la situazione: «Vi sono stati momenti di agitazione e, nuovamente, episodi di allontanamento volontario dalla struttura (trattandosi solamente di una “detenzione amministrativa” non è corretto parlare di evasione ndr), questo a causa di alcune criticità che si sta cercando di risolvere. Il Cpr non è ancora entrato a regime e ci sono degli aspetti da tarare con forze dell’ordine e gestori. A Gradisca ci sono ospiti provenienti dalle strutture recentemente rese inagibili di Bari e Torino, persone scaltre e che sanno come muoversi per tentare la fuga». —


 

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