Battista il più spendaccione tra i parlamentari grillini Fvg

TRIESTE. Non è chiaro se, oltre all’effigie del movimento, il senatore grillino Lorenzo Battista per la sua permanenza nella capitale ha scelto pure un alloggio a cinque stelle. Si sa, a Roma una camera costa: a giugno, ad esempio, per l’abitazione il deputato triestino si è fatto rimborsare 1.346,50 euro più altri 230 euro. Una cifra che salta all’occhio se confrontata con quella del collega, pure lui triestino, Aris Prodani: 630 euro. O il corregionale Walter Rizzetto: 495. Difficile chiarire i perché e i percome della spesa visto che il parlamentare, alla faccia della trasparenza, al telefono non ama fornire spiegazioni particolareggiate su come utilizza denaro pubblico. Si può allora ipotizzare che la differenza sia dovuta ai giorni trascorsi a Roma o al numero di mensilità e cauzioni sborsate in anticipo, come spesso capita, anche se in realtà la stessa cifra si ripete più o meno con lo stesso ordine di grandezza nei mesi a seguire.
I dati comunque si possono consultare sul sito dei parlamentari pentastellati, da cui emerge che è proprio Battista il più “spendaccione” tra i tre eletti in Friuli Venezia Giulia. Sommando il periodo giugno-ottobre, cioè a quando risale l’ultima pubblicazione online del movimento, si scopre che il senatore ha speso 42mila e 166 euro in tutto. Decisamente inferiori le cifre degli altri due: Prodani tocca i 34 mila e 171 euro, mentre Rizzetto si ferma a 33mila e 404 euro.
Nella pubblicazione precedente, quando cioè i dati si fermavano a maggio, non passò inosservato che il senatore triestino aveva impiegato i soldi di Palazzo Madama soprattutto per abiti, tintoria e telefonia (quasi 5mila euro a marzo-aprile, 1.835 euro a maggio), mentre Prodani si era dimostrato più contenuto (432 euro a marzo-aprile, 789 euro a maggio) alla voce le “varie”, in cui rientrano pure i costi della contabilità, dei contratti e delle buste dei collaboratori, peraltro non quanto Rizzetto: solo 121 euro in due mesi e mezzo. Il vitto? Il rendiconto di Battista allora era di 1.192 euro, quindi Rizzetto (1.192) e Prodani(1.101). Ma i grillini, come avviene con lo stipendio, si preoccupano anche di rendere i rimborsi non dovuti: chi ha restituito di più nel periodo considerato è Prodani (5 mila e 777, 17 euro), seguito quasi a pari merito dagli altri due con circa 4 mila euro a testa. Allungando la lente di ingrandimento non può passare inosservata, ancora, la voce vitto. Battista, nell’arco del periodo considerato, ha utilizzato dai 370 ai 900 euro al mese. Prodani non è mai andato sopra i 473, mentre Rizzetto raggiunge i 824. Ma questi ultimi ad agosto, periodo di scarsa attività legislativa, non hanno superato i 160 euro, quando invece Battista è andato oltre i 400.
Nel resto della lista rientrano le “spesucce” al bar di Montecitorio e Palazzo Madama, il trasporto con mezzi pubblici e taxi, oltre che le consulenze, gli eventi sul territorio, il costo dei collaboratori e i costi del telefono. Qui i tre sono tutti più o meno allineati. «Credo che debba essere considerato il fatto tutti insieme finora, tra indennità e rimborsi, abbiamo restituito allo Stato oltre 70mila euro - ci tiene a sottolineare Prodani -. Chi altro lo fa negli altri partiti? Io ad esempio ho riconsegnato, tra stipendio e la parte di diaria non utilizzata, circa 25mila euro. E rinuncio anche all’indennità di carica di segretario di commissione. Per legge – ricorda il deputato triestino – abbiamo comunque diritto alla diaria per la nostra attività a Roma, che rendicontiamo e restituiamo in base a ciò che non utilizziamo. Tutto è a piè di lista». Considerevole la cifra corrisposta ai collaboratori: Prodani versa al mese mediamente 2.700 euro, Battista 3.500 e Rizzetto tra i 2.500 e i 3.200. «Su questo – rileva ancora Prodani – va detta una cosa: per fare davvero ancora meglio il nostro lavoro, fino in fondo, effettivamente avremmo bisogno di ancora più collaboratori, specialmente per tenere un rapporto ancora più saldo con il territorio».
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