Battista: "Ex grillini a sostegno di Renzi in cambio di un ministero"

Il senatore triestino, cacciato dal M5S, scrive agli altri parlemantari che hanno subìto la sua stessa sorte: "Costituiamoci in gruppo ed entriamo in maggioranza. Il dicastero che ci daranno potrebbe andare a un tecnico". Porte aperte ai sette esponenti di Sel
Il senatore triestino Lorenzo Battista intervistato da un giornalista
Il senatore triestino Lorenzo Battista intervistato da un giornalista

Diventare un gruppo autonomo «che ambisce a entrare in maggioranza con un’eventuale richiesta di avere un dicastero la cui direzione potrebbe anche essere ricoperta da un tecnico», un manifesto programmatico organico e, al fine di evitare il perdurare di divergenze interne, una migrazione dei più "simpatizzanti" nel gruppo Sel di Palazzo Madama, che così potrebbe a sua volta raggiungere la fatidica ’quota 10’ che permetterebbe di costituirsi in gruppo a sè. Sono gli "spunti di riflessione" che l’ex M5S - senatore triestino - Lorenzo Battista, ora nel Misto dopo la cacciata dall'universo pentastellato, affida a una lettera aperta indirizzata agli altri parlamentari ex grillini.

 «Probabilmente abbiamo tutti pagato l’inesperienza ed esserci ritrovati in Parlamento senza prima non aver svolto alcun incarico non ha aiutato nemmeno in questo aspetto», recrimina Battista spiegando che «sarebbe stato preferibile far concorrere alle parlamentarie i consiglieri comunali e regionali, che per l’esperienza maturata nelle rispettive assemblee avrebbero potuto svolgere il loro compito senza manifestazioni isteriche, aventi lo scopo di ottenere il mero consenso mediatico».

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Il senatore di M5S, Lorenzo Battista nell'aula di Palazzo Madama, 15 luglio 2013. ANSA/ETTORE FERRARI

Ora, «passati due anni dal nostro insediamento al Senato, c’è all’orizzonte - è il ragionamento - un obiettivo di far concludere la legislatura alla naturale scadenza del 2018. Nonostante ci siano delle perplessità nei confronti del governo, credo che andare al voto ogni volta che ci sia qualche brontolio parlamentare debba restare una brutta abitudine del passato». E allora, eccoci al dunque. «Le espulsioni e gli abbandoni dal M5S hanno causato l’ingresso nel gruppo Misto che ora - ricorda Battista - conta ben 29 senatori. Credo siate ben consapevoli della sua gestione e delle difficoltà che avete nel supporto delle vostre attività. Il gruppo Misto non è stato ideato per accogliere quella che ora al Senato è una così ampia rappresentanza» e dunque «con questo mio appello mi permetto di segnalarvi alcuni possibili percorsi per cercare di costruire una migliore collocazione. Si dovrebbero mettere da parte alcuni dissidi che si sono venuti a creare, e costituire un gruppo al Senato. Ritengo che si potrebbero superare le difficoltà che si sono presentate. Se ognuno facesse un piccolo passo indietro e riuscisse a rinunciare alle proprie ostinazioni ideologiche, l’obiettivo sarebbe alla portata di tutti. A questo punto la grande sfida che si potrebbe mettere sul piatto sarebbe quella di osare, provando a mettersi in gioco e dimostrare che oltre al no continuativo, spesso urlato, esiste anche la possibilità di affermare le proprie idee».

«Un’eventuale costituzione di un gruppo parlamentare - è sempre Battista - troverebbe modo di dimostrare cosa si è capaci di fare e quindi dovrebbe essere un gruppo che si potrebbe anche proporre come forza di maggioranza e come tale forza di governo».

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«Sarebbe possibile arrivare al traguardo di una migliore collocazione e per questo mi permetto di segnalarvi 3 percorsi: 1) Costituzione di un gruppo che ambisce a entrare in maggioranza con un’eventuale richiesta di avere un dicastero la cui direzione potrebbe anche essere ricoperta da un tecnico. Si è responsabili delle linee politiche di quel ministero. 2) Al fine di superare le difficoltà per una stesura di un programma politico, ogni componente potrebbe presentare un punto di programma per ogni commissione e iniziare una trattativa per chiedere che questi punti vengano inseriti nell’agenda del governo o in quella parlamentare».

Il terzo punto guarda oltre e potrebbe andare "a beneficio" di un’altra forza politica: «Alcuni di voi manifestano spesso e volentieri una simpatia per le politiche di sinistra, apprezzamenti per quanto sta facendo Alexis Tsipras, o consensi per le dichiarazioni di esponenti sindacali. Votate praticamente sempre in linea con la componente Sel che conta 7 membri. Penso che dobbiate avere il tempismo politico di agire adesso, non rimandare all’infinito una vostra scelta di campo in attesa che qualcuno si schieri. Non si può fare politica nell’attesa che qualcuno scenda in campo ma si deve cercare di usare al meglio chi è impegnato in questo momento cioè Voi stessi. Basta - esemplifica - che 3 di voi chiedano di aderire a Sel, anche in un’ottica di un eventuale rinnovamento partitico e costituire quindi un gruppo SEL al Senato. In questo modo potreste raggiungere un duplice risultato: confluire in un gruppo omogeneo e dare la possibilità al gruppo misto di strutturarsi con una composizione maggiormente rappresentativa della eterogeneità del misto».

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