Batana di Salvore, un progetto per salvarla

Dalla pubblicazione di un opuscolo alla costruzione di una barca: varata una serie di iniziative

UMAGO. Chi dice batana di solito dice Rovigno, ma la modesta imbarcazione ha contribuito a sfamare generazioni e generazioni di istriani anche più a nord, sulla costa di Salvore dove però sta sparendo dalla circolazione, sopraffatta dalle barche in materali più leggeri e con minori costi di manutenzione. Come scrive “La Voce del Popolo”, a salvare la tipica batana locale dall'oblio e rilanciarla perlomeno a titolo di curiosità turistico–culturale sta provvedendo l'associazione “Batana salvorina” che nella sua ultima assemblea ha definito il programma delle iniziative per l'anno in corso. Tra queste rientra appunto la costruzione di una batana nuova in collaborazione con la Comunità degli Italiani di Salvore: al lavoro parteciperanno anche alunni delle scuole elementari ma anche medie superiori e professionali.

L'attuazione del progetto è stata affidata a Christian Petretic e Moreno Ossich. In progetto c’è anche la pubblicazione di un opuscolo sulla storia della batana, con il sostegno finanziario della Regione istriana. Si tenterà inoltre di recuperare e restaurare le vecchie gru in acacia sulle quali una volta venivano issate le batane per salvarle dalle onde impetuose nelle località prive di porti ed esposte alle mareggiate. Il maggior numero di tali rudimentali ma efficaci gru è concentrato nella zona di Pozioi e Salvore dove spesso si notano i turisti che le fotografano.

Qual è la differenza tra la batana salvorina e quella - sicuramente più famosa e celebrata - rovignese? La salvorina, lunga da 3,8 a 4,1 metri, si distingue per la finestrella in vetro sotto la prora dalla quale si scruta il fondale, utilissima per la pesca con la fiocina e lampara. La finestrella poi è stata adottata anche in altre parti dell'Istria. È un'imbarcazione molto leggera che nei tempi andati era spinta dalla sola forza dei remi (la batana rovignese invece disponeva della vela) che poi hanno ceduto il posto al motorino fuoribordo. I remi comunque sono sempre a bordo per far fronte a situazioni di emergenza. I pescatori raccontano che diverse volte il motorino ha fatto cilecca, e se non c'erano i remi bisognava affidarsi alla provvidenza. La Città di Umago l'ha dichiarata sotto tutela e contribuisce al finanziamento del progetto di recupero.

Tra le altre iniziative, l’associazione “Batana salvorina” si farà promotrice la prossima estate di numerose manifestazioni - a partire dalle gare di velocità a remi - che vedranno protagonista proprio questa imbarcazione. Ci si ispira insomma all’esperienza di Rovigno, dove ogni anno sul molo davanti agli sguardi curiosi dei villeggianti viene costruita a nuovo oppure ristrutturata una batana vecchia, varata poi con una cerimonia con tanto di madrina. (p.r.)

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