«Basta italofobia»: spunta Trieste Pro Patria

Il gruppo pende a destra ma è «aperto anche a sinistra» ed è pronto alla piazza contro Trieste Libera
Silvano Trieste 15/12/2012 Manifestazione TLT dvanti e all' interno del Tribunale di Trieste
Silvano Trieste 15/12/2012 Manifestazione TLT dvanti e all' interno del Tribunale di Trieste

Finora aveva rastrellato proseliti e basta. Seguaci, motivati e rumorosi, da portarsi dietro fin dentro un’aula di tribunale. È di queste ore, però, la notizia che Trieste Libera ha iniziato a generare pure antagonisti, pronti a scendere a loro volta in piazza nel nome dell’Italia, e all’occorrenza nella giornata scelta dagli stessi tifosi del Tlt. E qui già c’è una data segnata sul calendario: è quella di domenica 15 settembre, quando Giurastante e i suoi si mobiliteranno contro «l’occupazione illegittima» di Roma. Ma, a quanto si profila, non saranno i soli a manifestare. «Intendiamo esserci anche noi, il nostro obiettivo è di organizzare una presenza, non vogliamo ad ogni modo confrontarci con loro: non lo vogliamo, perché non vogliamo essere come loro né usare i loro metodi, e non possiamo neppure confrontarci, dato che non abbiamo i soldi neanche per i manifesti, ci stiamo appena strutturando e dietro di noi non c’è nessuno», spiega Antonio Martelli. È il portavoce di un gruppo nato proprio in contrapposizione al montare dello schieramento pro Tlt. Si chiama Trieste Pro Patria. Il gruppo, per il momento, si è fatto spazio su facebook e ha trovato il cappello di quattro realtà che si richiamano al mondo della destra locale: sono le associazioni Novecento e Pertan, la Federazione degli arditi e il Comitato 10 febbraio. I simboli di tali realtà compaiono in testa a un comunicato che segna il battesimo pubblico di Trieste Pro Patria: «Da tempo in città - si legge nel comunicato - ha preso piede un movimento che pretenderebbe di staccare Trieste dall’Italia e dall’Europa, mediante faziose ed improbabili interpretazioni dei trattati internazionali, promettendo lavoro e benessere per tutti. Un illusorio progetto basato su una concezione della vita puramente economica e materialista, che non tiene in alcun conto il sacrificio dei molti che, in passato, hanno dato la vita per unire queste terre alla Patria. Tale movimento, arrogandosi il diritto di rappresentare i triestini senza averne ricevuto mandato, diffonde falsità sulla storia, divulgando teorie marcatamente italofobe. Trieste Pro Patria nasce come un comitato apartitico, trasversale ed aperto a tutti, proprio perché la nostra città, come tutta Italia, ha bisogno di coesione unita alla voglia di cambiare, non di rancori, nuovi confini e nuovi steccati mentali. Trieste Pro Patria, in spregio alla scarsità di mezzi e ad ogni difficoltà, darà vita a varie iniziative per dimostrare che c’è ancora una Trieste che non rinnega il suo passato, che non intende farsi trascinare sulla strada dell'opportunismo e della falsificazione della storia». Odore di ultradestra? «Siamo un comitato che vuole essere culturale e non politico, siamo aperti anche a sinistra, e non siamo disposti a farci strumentalizzare dai partito», ribatte lo stesso Martelli. Che sibila: «Siamo nati perché siamo attoniti davanti al silenzio nel quale si stanno sviluppando certe tesi italofobe. Riteniamo che non avremmo dovuto essere noi a dover dare la scossa e per questo stiamo cercando di coinvolgere determinate realtà come la Lega Nazionale e l’Anvgd».

E una scossa la reclama, da posizioni diverse, anche il capogruppo del Carroccio in Comune, Maurizio Ferrara, che punta a mettere ai voti una mozione urgente in cui «si invita il sindaco a richiedere l’intervento del presidente della Regione al fine di interessare le autorità nazionali ed europee, nella consapevolezza che il silenzio istituzionale è destinato inevitabilmente a rafforzare la tesi sostenuta da Trieste Libera in relazione al Trattato di pace».(pi.ra.)

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