«Basta inerzia sulla cartiera Burgo» La Cisl si dimette in massa dalle Rsu

Un sasso nello stagno. Uno stagno di totale inerzia, di inerzia aziendale e di inerzia sindacale. Perchè non è in calendario l’incontro richiesto al ministero dello Sviluppo Economico. Perchè non c’è...
Di Massimo Greco
Lasorte Trieste 25/11/15 - Duino, Cartiera Burgo, Presidio Lavoratori
Lasorte Trieste 25/11/15 - Duino, Cartiera Burgo, Presidio Lavoratori

Un sasso nello stagno. Uno stagno di totale inerzia, di inerzia aziendale e di inerzia sindacale.

Perchè non è in calendario l’incontro richiesto al ministero dello Sviluppo Economico. Perchè non c’è pressing delle strutture sindacali nazionali per ottenere un impegno stringente riguardo la rallentatissima riconversione della “linea 2” nello stabilimento di Duino. Perchè non si è ottenuto dalla proprietà un impegno formale, scadenzato sul progetto, progetto che avrebbe anche il supporto della Regione Fvg. Perchè il gruppo Burgo molto punta sulla riconversione di Avezzano, anch’essa dal patinatino editoriale al cartoncino da imballaggio: nella Marsica si decolla, a Trieste invece si sonnecchia, cloroformizzati dal contratto di solidarietà più pesante di tutto il gruppo.

Per spezzare la “melina” che irretisce Duino, per scuotere l’apatia attorno al futuro di una fabbrica dove lavorano 350 persone, urge un gesto forte, si è detta allora la rappresentanza di Fistel Cisl, che ha così deciso di rimettere il mandato: Mauro Benvenuto, Alessandro Matteacci, Andrea Pulitanò non fanno più parte della “rsu” della Cartiera del Timavo. In termini politico-sindacali il fatto è di indubbia rilevanza, poichè alle ultime consultazioni la Cisl aveva conquistato la maggioranza relativa nello stabilimento duinese, storico feudo della Cgil. Il disimpegno di un’intera delegazione sindacale eletta è un evento piuttosto inconsueto, perlomeno nella realtà regionale.

Adesso, dopo il forfait dei tre esponenti cislini, restano in carica due eletti della Cgil e un eletto della Uil. In teoria i tre “superstiti” possono andare avanti, perchè gli accordi interconfederali prevedono che la “rsu” salti nel caso se ne vada il 50%+1. Ma si tratterebbe di pochi mesi, perchè il rinnovo della rappresentanza di stabilimento è prevista a giugno. Dipenderà da Cgil e Uil considerare l’opportunità di anticipare la consultazione dei 348 dipendenti rispetto alla scadenza naturale.

Neppure l’incontro del primo febbraio scorso in Confindistria a Vicenza, nel quadro delle periodiche riunioni azienda/sindacato, ha fatto emergere novità sostanziali su Duino: numerose aziende, soprattutto straniere, hanno visionato lo stabilimento e si cerca un partner industriale che abbia competenza nel comparto del cartoncino. Il management Burgo ha proposto ai sindacati di mettere a punto un accordo integrativo “di gruppo”, che abbia efficacia su tutte le 11 realtà produttive (3670 addetti).

Il fattore positivo, secondo il comunicato firmato dai segretari Cgil-Cisl-Uil, è che Burgo, dopo cinque esercizi in perdita, chiuderà il 2016 con un leggero utile ma soprattutto con un margine operativo lordo di 120 milioni, nettamente migliore dei 100 milioni riportati nell’ultimo bilancio.

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