Barriere fatte di alghe contro l’erosione delle spiagge gradesi

Chiesto il parere ministeriale su un progetto del Comune Previsti risparmi sulla raccolta di 300mila euro l’anno
MONF 04A Monfalcone 6 dicembre 2005
MONF 04A Monfalcone 6 dicembre 2005

Alghe come barriera naturale antierosione degli arenili, lasciate nelle spiagge durante l’autunno e l’inverno. Dopo studi, indagini e sperimentazioni, l’assessore comunale all’Ambiente, Emiliano Gordini, ha lanciato l’idea chiedendo il parere ministeriale, anche in virtù del fatto che un analogo sistema viene attuato all’estero e in particolar modo in Francia. Il problema dell’erosione degli arenili non riguarda ovviamente solo Grado, ma anche Lignano e Staranzano. Con ciò abbattendo i costi per la raccolta e lo smaltimento delle alghe, che incidono notevolmente sugli stabilimenti balneari, riducendo le operazioni di asporto e trattamento del materiale.

Le barriere di alghe antierosione sono conosciute come “banquettes” e sono principalmente utilizzate nelle “spiagge ecologiche” francesi. Con questo sistema, secondo Gordini, si potrebbero risolvere buona parte di problemi e situazioni molto importanti.

«Ho immaginato lo spiaggiato – dice Gordini – non più come un problema, bensì una risorsa. Non una risorsa economica, ma una risorsa ambientale».

Queste “banquettes”, spiega Gordini, svolgono un ruolo importante nella protezione meccanica delle spiagge dall’erosione ostacolando l’azione e l’energia del moto ondoso e contribuendo in tale modo alla stabilità delle spiagge. Esperimenti del genere sono già stati fatti anche in alcune spiagge di Liguria, Toscana, Sardegna e Sicilia. I problemi che potrebbero sorgere lasciando sul posto le alghe sono ovviamente l’impedimento alla balneazione e la putrefazione delle alghe, con odori certamente non gradevoli.

Ma sono già stati studiati gli opportuni rimedi. Ecco perché, secondo Gordini, se il ministero darà l’okay, Grado attuerà un esperimento simile lasciando le alghe per un lungo periodo dove il mare le trasporta per poi prelevarle e trasportarle, frammiste a sabbia, in apposite zone stoccaggio e riportarle nuovamente al loro posto.

Sono già state individuate anche le zone di stoccaggio temporaneo: nei pressi dei campeggi e nelle adiacenze della spiaggia di Pineta, nonchè in Valle Le Cove nei pressi dei magazzini comunali.

Le spiagge saranno comunque completamente libere dalle alghe dal primo maggio al 30 settembre, periodo stabilito per la balneazione con ordinanza comunale. Quindi dal primo di ottobre al 30 novembre le alghe stoccate verrebbero riportate sugli arenili assieme alla sabbia ottenendo così, come spiega sempre l’assessore Gordini, la protezione degli arenili dall’erosione, la rimessa in circolo di grandi quantità di nutrienti fondamentali per la flora e la fauna dell’intera fascia costiera che non hanno ancora completato il loro naturale ciclo biologico, nonchè un notevole risparmio economico per gli stabilimenti balneari e per il Comune in quanto in discarica verrà conferita unicamente una ridotta quantità di materiale diverso dalle alghe depositate dal mare sulle spiagge. Per Grado dove annualmente le alghe raccolte variano dalle 7 alle 12mila tonnellate, si potrebbero risparmiare circa 300mila euro all’anno. Il che significa minori spese per tutti i concessionari di stabilimenti e per il Comune non dovendo più raccogliere e smaltire il materiale nelle zone al di fuori delle aree date in concessione.

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