Barcolana 2020, nel comitato consultivo entrano anche medici e scienziati

L'obiettivo è quello di progettare un'edizione sicura "nel rispetto delle norme e dei limiti che oggi possiamo solo prevedere"
La partenza della Barcolana (Foto Silvano)
La partenza della Barcolana (Foto Silvano)

TRIESTE Il Cda di Barcolana srl e il Consiglio direttivo della Società Velica di Barcola e Grignano hanno integrato l'Advisory Board, composto originariamente da esperti di regate, con un team di medici e scienziati per «disegnare un'edizione sicura, nel rispetto delle norme e dei limiti che oggi possiamo solo prevedere». Lo rendono noto i promotori della regata.

In vendita per beneficenza il manifesto della Barcolana firmato dalla Abramovic
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Da maggio il team entrerà a far parte del Comitato che consiglia gli organizzatori della Barcolana sulle scelte di innovazione dell'evento. Ne faranno parte Alessandro Bavcar, medico presso il Dipartimento di Prevenzione dell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina; Stefano Fabris, fisico e direttore dell'Istituto officina dei materiali del Cnr; Paola Storici, biochimica, senior researcher del Sincrotrone di Trieste; Serena Zacchigna, professore associato presso il Dipartimento di Scienze mediche dell'Università di Trieste e direttrice del Laboratorio di biologia cardiovascolare dell'Icgeb.

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Un'immagine della Barcolana

«In questi due mesi di lavoro insieme ad autorità e partner - afferma il presidente della Società velica, Mitja Gialuz - abbiamo identificato una serie di scenari e opzioni. Fermo restando che, salvo l'entrata in vigore di norme nuovamente restrittive in campo sanitario, la Barcolana si farà l'11 ottobre preceduta dagli eventi collegati, ora abbiamo bisogno che ricercatori e medici, appassionati di vela e conoscitori della Barcolana, possano aiutarci valutando opzioni organizzative e protocolli operativi».

La scelta di integrare l'Advisor Board deriva anche dalla volontà di applicare il protocollo emanato dalla Federazione internazionale della vela. «Barcolana - conclude Gialuz - sta lavorando a più opzioni con la consapevolezza del ruolo che le è proprio: promuovere la vela, viverla e farla vivere a quanti più appassionati possibile, raccontarla e raccontare il nostro bellissimo mare, la città di Trieste e il territorio»

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