Barcola "sold out", ma le distanze anti-Covid sono un optional. Più posti al Pedocin

TRIESTE Una domenica da lungomare affollatissimo, quella di ieri a Barcola. E come in altre zone d’Italia le persone “dimenticano” le regole anti Covid-19 anche a Trieste, soprattutto quella sui distanziamenti. Presa d’assalto la pineta, ma situazione simile anche ai Topolini e sulla passeggiata fino al bivio di Miramare. Tutti pronti a godersi tuffi e tintarella, alla luce della giornata soleggiata e afosa. E intanto il Comune conferma l’aumento degli ingressi autorizzati al Pedocin.
Buone prassi scordate ieri anche sui bus. Da sabato in Fvg niente più limitazioni di capienza, dopo l’ordinanza 19 del presidente della Regione Massimiliano Fedriga, ma resta l’obbligo della mascherina a bordo. Mezzi pieni quindi ieri, proprio per dirigersi a Barcola o rientrare dal mare. Sui veicoli del tpl quasi tutti rispettosi delle regole: adulti e anziani con la protezione naso-bocca regolarmente indossata, meno attenti i ragazzini, tanti con la mascherina abbassata sul viso o, alle volte, appesa al braccio.
La linea 6, da sempre la più gettonata per dirigersi a Barcola, ha accolto un via vai continuo di persone. Alla fermata poco distante dalla stazione ferroviaria, in tarda mattinata, c’è chi racconta di aver scelto il weekend per riprendere l’abitudine di servirsi dei mezzi pubblici, dopo la notizia dell’eliminazione dei limiti di capienza, che prima rischiavano di creare qualche attesa.
C’è chi è sceso ieri all’inizio della pineta, incamminandosi poi per trovare uno spazio libero sul lungomare, pieno di sdraio e asciugamani fin dalle prime ore del mattino, e chi si è sistemato subito all’ombra, sotto gli alberi. Tanti i gruppi di ragazzi stesi insieme, su un tappeto di teli vicini. E poi partite a pallone e altri giochi per tutta la giornata. La parola “assembramenti” pare non faccia più paura. D’altra parte, come spiega qualcuno, i distanziamenti a Barcola, in un weekend estivo come quello appena trascorso, paiono molto difficili se non impossibili da rispettare.
Tanti triestini hanno utilizzato anche altre linee per andare al mare, meno affollate del bus 6, come il numero 9, per chi si è diretto, ad esempio, all’Ausonia o al Pedocin. E proprio alla Lanterna anche sabato e domenica file e malumori della gente. Da una parte c’è chi critica proprio la libertà totale di Barcola, alla luce degli ingressi contingentati tra uomini e donne, e chi non ne può più delle code soprattutto durante la pausa pranzo, che impone l’uscita di tutti i bagnanti, per le operazioni di sanificazione.
Ma l’assessore comunale di riferimento, Lorenzo Giorgi, conferma alcune novità, anticipate la scorsa settimana. «Stiamo attendendo soltanto l’ok da parte dei responsabili della sicurezza e nei prossimi giorni aumenteremo di 50 posti per turno la capienza della parte femminile. Poi è già pronto il piano B, qualora questo non sia sufficiente, con accessi nella prima parte riservata agli uomini, dove ci sono le persone disabili, e quindi c’è già una presenza di donne, soltanto a seguito però della posa di una recinzione fisica, seppur momentanea, tra la rampa d’accesso per i disabili e la prima doccia.
Potremmo riservare lo spazio – ipotizza Giorgi – anche alle mamme con i bambini, riuscendo ad accontentare almeno altre 30-40 donne per turno. Stiamo anche rivedendo il conteggio sui bambini – aggiunge –: spero che si arrivi a non considerare nel conto complessivo i più piccoli, quelli che entrano gratis».
Attesa degli amanti della tintarella, intanto, anche per la prossima apertura di Sticco, che si prepara a riaccogliere i clienti dal primo luglio, dopo gli interventi di ristrutturazione. Pure qui ingressi contingentati, con tariffe e modalità di accesso già pubblicate sulla pagina Facebook dedicata. —
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