Barche usate a prezzi stracciati Nautilia diventa “low cost”

La crisi si fa sentire al salone di Aprilia dove le cifre richieste diventano sempre più accessibili Uno yacht lussuoso da 68 piedi in vendita a 680mila euro. I più spendaccioni? Gli stranieri
Di Giulio Garau

APRILIA MARITTIMA. State sognando da tempo di acquistare una barca? Per chi ha il coraggio, ma soprattutto i soldi per fare questo passo, grazie alla crisi che sta massacrando il settore, questo è il momento migliore per fare i veri affari. «Una barca che ha due o tre anni ora si può acquistare anche a metà prezzo. Cose inimmaginabili». E le offerte di qualità a prezzi stracciati si sprecano. Parola di Eugenio Toso, presidente di Nautilia, l’unico e il più grande salone dell’usato nautico di tutta Italia che ha aperto lo scorso weekend la 25.a edizione ad Aprilia Marittima e chiuderà i battenti domenica. Un anno devastante per la crisi che non vede una fine e che sta mettendo in ginocchio il settore, per l’attacco fiscale del governo che ha fatto fuggire inutilmente (se intestate a residenti in Italia infatti la tassa di paga ugualmente) molte imbarcazioni mettendo in difficoltà i marina, per i continui ed esasperati controlli da parte della Finanza e di tutte le forze dell’ordine presenti in mare. Ma la 25.a edizione sarà anche ricordata anche per il maltempo che ha tenuto lontani molti visitatori, ieri poi soprattutto con l’acqua alta che non si ricordava da vent’anni e che ha raggiunto il metro e 40 sopra il livello del mare. Alcune barche, messe sui piazzali con invasi a poca altezza da terra, si sono messe a galleggiare. Fino a dopo le 11 era impossibile girare per gli stand senza gli stivali di gomma.

«I piccoli diportisti sono in crisi economica - spiega Toso - quelli delle barche più grandi invece sono in crisi fiscale e non vogliono portarsi Equitalia in casa. Una tempesta perfetta» scherza con amarezza il presidente di Nautilia che chiede al governo di «invertire la rotta, cambiare marcia e ridare fiducia al settore che dà lavoro e sviluppo con cantieri e turismo». Ad Aprilia Marittima però non ci si arrende, le barche in mostra sono oltre 200, un parco usato sempre più bello e di qualità, anno dopo anno, e soprattutto a prezzi, per così dire “stracciati”. Bastano poche migliaia di euro per portare a casa gommoni semi-nuovi, pilotine, barche a vela. Queste ultime poche in verità, nemmeno una cinquantina su 200. E se c’è qualcuno che ha grandi possibilità le occasioni non mancano. Qualche esempio? Uno yacht 68 piedi, lussuoso, di 10 anni e in condizioni perfette a 680 mila euro, ma per chi pretende il massimo c’è pure un Azimut da 75 piedi con un prezzo, assicurano gli operatori, da “saldo”: un milione e 400 mila euro.

Peccato però che, nonostante i numerosi visitatori (a fine settimana si stima di superare qualche migliaia di presenze), gli italiani siano davvero pochi. «Per fortuna ci salvano tedeschi e austriaci, loro sono esenti dalla fiscalità italiana» aggiunge Toso e un espositore di uno stand, Mauro Toso, azzarda qualche cifra. «Su 10 persone che vengono a Nautilia solo 1 o due sono italiani, 9 o 10 sono stranieri, in particolare tedeschi e austriaci». E le vendite? «Nonostante tutto qualcosa si muove - conferma il presidente -. C’è meno gente ma quelli che vengono sfidando il maltempo sono arrivati a Nautilia per comprare».

L’acqua alta si sta ritirando, gli espositori rimettono a posto gli stand, i piazzali si stanno riempiendo di gente come i pontili e le passerelle rialzate per visitare le imbarcazioni. Ma a Toso non basta per essere sereno. Non ci sono solo gli ostacoli della crisi, del fisco e del maltempo. A rendere la vita complicata ad Aprilia Marittima sono i mancati dragaggi. Ottocento metri di canale da scavare, per permettere alle barche di raggiungere il mare aperto. Un appalto da poco, forse 300mila euro. Ma prima di fare i lavori bisogna concludere un iter burocratico lunghissimo. La situazione, conferma lo stesso Toso, è drammatica: in media la profondità è di 1 metro e 40, ma quando c’è la bassa marea si va anche sotto il metro. Nessuna imbarcazione esce, solo chi pesca poco, e si deve attendere l’alta marea. Impossibile l’ingresso per le barche a vela. «Abbiamo 2400 contratti di ormeggio nel marina - conclude Toso - e gran parte di questi clienti ha problemi di pescaggio. Se la Regione, che ora ha le competenze, non interviene rapidamente con progetti per i dragaggi già adesso si rischia di non rinnovare i posti barca. La stagione è a rischio e gli operatori di Aprilia Marittima potrebbero chiudere».

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