Barche in secca, è caos al Villaggio del pescatore

La bassa marea crea spesso difficoltà alle molte imbarcazioni della zona Disagi nell'intera area delle darsene lungo la sponda Est e Ovest del Locovaz E la situazione si ripeterà per 12 domeniche

DUINO AURISINA. Prima domenica di sole, uscita in massa di barche a vela nel Golfo e subito maxi-ingorgo nel canale che costeggia il Villaggio del Pescatore, ridotto - complice la bassa marea - a una pozza di poco più di un metro di profondità e quindi, di fatto, intransitabile. È accaduto nel pomeriggio, attorno alle 15.

Nel canale, percorso obbligato per le centinaia di imbarcazioni del polo nautico monfalconese dove sono insediati marina del calibro di Lepanto, Seaway, Ocean, Nautec e Cadei e circoli come Tavoloni e Canale Locovaz, è successo di tutto: barche a vela anche di piccole dimensioni e motoscafi, con chiglie e eliche insabbiate nel basso fondale, motoscafi di grandi dimensioni costretti a brusche retromarce per liberarsi dal fango.

Timonieri avventuratisi in estemporanee strambate in spazi ristretti nel tentativo di liberare le chiglie. E poi urla, imprecazioni, maledizioni contro «chi non ha provveduto all'escavo del canale», riempitosi di terra a causa della massa d'acqua uscita negli ultimi mesi dal Timavo. Due-tre ore di caos totale, con i motoscafi più maneggevoli impegnati a trarre d'impaccio al traino le barche di maggiori dimensioni, diportisti domenicali imbufaliti e costretti ad aspettare l'arrivo dell'alta marea - solo in serata - per uscire dalla fanghiglia. Una trentina le imbarcazioni coinvolte nel marasma, con i timonieri impegnati a sondare il fondale per percepire da dove poter passare, diportisti costretti alla fine a rinunciare all'uscita in mare e altri impossibilitati a rientrare.

E danni alle derive e alle eliche, graffi sugli scafi. L'episodio ha fatto scattare una protesta generale, allargatasi ben presto, con il passa-parola, a chi non vi era rimasto coinvolto direttamente. Il canale del Villaggio, infatti, è un percorso obbligato per tutte le barche - parecchie decine - ormeggiate nelle darsene lungo la sponda Est del Locovaz e per le centinaia, anche di ragguardevoli dimensioni, ormeggiate sulla sponda Ovest del Locovaz, nei Tavoloni e soprattutto nel canale Est-Ovest dove sono all'attracco anche maxi-yacht da milioni di euro, gioielli del diporto e delle regate d'altura.

Tutti praticamente imbottigliati e, in prospettiva, obbligati ad attendere condizioni di marea favorevoli per tentare un'uscita in mare. Proteste si sono levate anche nei confronti del Consorzio industriale di Monfalcone, "colpevole" di aver favorito l'insediamento di un grande polo nautico nel canale Est-Ovest (destinato a crescere di altri 500 posti-barca con la maxi-darsena annessa alle Terme Romane), e di non aver provveduto ad adottare misure sufficienti .

 

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