Barche “green” in resina riciclabile e lino: doppio premio alla start up monfalconese

Riconoscimenti internazionali alla Northern Light Composities, azienda legata alla sostenibilità nel mondo della vela

MONFALCONE Dopo il premio al Design Innovation Award del Salone nautico di Genova ora la gararistretta tra i quattro finalisti al World Sailing 11hr Raciong Sustainability Award, il premio che la Federazione internazionale della vela assieme alla fondazione statunitense 11hr Hor Racing che assegna annualmente alle iniziative legate alla sostenibilità nel mondo della vela.

Un riconoscimento dietro l’altro per la Northern Light Composities, la start up innovativa di Monfalcone che realizza piccole imbarcazioni in fibre naturali (100% lino e anima in resina riciclabile) fondata da tre appassionati del mare e della vela, Fabio Bignolini (direttore operativo), Piernicola Paoletti (responsabile finanziario) e Andrea Paduano (direttore tecnico).



La start-up innovativa italiana che ha la sede nel cuore del Polo Nautico del Lisert ha presentato alla federazione mondiale della vela i progetti ecoprimus e ecoracer, due imbarcazioni riciclabili costruite al 100% in lino e con un anima di resina riciclata. Le due imbarcazioni sono state scelte dalla giuria per l’ambizioso obiettivo di creare una nuova economia circolare nella nautica per la riciclabilità garantita dalla resina termoplastica e per la scelta di utilizzare nella costruzione fibre naturali.

La società, che si occupa di ricerca e sviluppo di fibre naturali e materiali riciclati per la costruzione di yacht da diporto, nasce come spin-off di Northern Light Sailing Team, associazione velica triestina protagonista nelle ultime stagioni nella regate d’altura con svariati successi in ambito internazionale, e dal know how di ex studenti universitari, già coinvolti nella costruzione di skiff sostenibili nell’ambito della 1001 Vela Cup, sfida tra atenei di tutta Italia. La tecnologia alla base del progetto si pone l’obiettivo di risolvere una delle grandi problematiche del settore nautico, che vede le attuali imbarcazioni di vetroresina abbandonate a fine vita.

Ecoprimus, la piccola imbarcazione, progettata nel 2016 dal designer ungherese David Bereczki con cui è stata avviata una collaborazione, è pensata per la scuola vela e i primi passi in regata dei giovani velisti.

L’imbarcazione, Optimist 2.0, lunga 2,42metri, il primo dinghy riciclabile sul mercato, è il primo risultato della sfida della startup triestino-monfalconese che punta a rivoluzionare il settore del diporto nautico, facendo propri i valori della blue economy: innovazione tecnologica, riutilizzo delle materie prime (come le bottiglie riciclae) e riduzione dei rifiuti pericolosi. Il team di Northern Light Composites è stato allargato per il progetto anche al progettista Matteo Polli (monfalconese) che si occupa delle linee d’acqua, mentre Matteo Sconocchia e Alessandro Pera sono addetti alla ingegnerizzazione delle strutture, Gianluca Salateo come responsabile del piano di coperta e Roberto Baraccani che ha seguito con la sua esperienza le fasi di produzione. C’è anche Roberto Spata che si occuperà invece dell’ottimizzazione dell’altra imbarcazione, ecoracer.

Assieme a Northern Light Composites nella lista dei quattro finalisti ci sono il Campionato mondiale 49er e Nacra 17 2019 organizzato in Nuova Zelanda, l’azienda americana MarkSetBox che propone boe robotizzate e le tavole thailandesi di Starboard. —

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