Barcellona, la città “smart” che guiderà l’Europa

Inizia dalla capitale catalana l’esperimento delle “città intelligenti”, meno inquinanti e più funzionali

Quando si pensa alle situazioni di degrado ambientale che lo sviluppo economico e industriale ha causato soprattutto nel corso degli ultimi decenni, lo sconforto è inevitabile. L’Unione europea ha proposto ora una soluzione, non semplice, una sfida forse, ma non manca la determinazione a raggiungere l’obiettivo prefissato. La realizzazione di tale progetto basa la sua efficacia su un modello innovativo di città: la “smart city”, che coniuga tutela dell'ambiente, efficienza energetica e sostenibilità economica. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita in queste città, grazie all’applicazione innovativa delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic), diminuire gli sprechi energetici e ridurre l’inquinamento attraverso il miglioramento della pianificazione urbanistica e dei trasporti.

Tra gli Stati europei che partecipano alla sfida delle città intelligenti proposta dall’Ue, la Spagna offre probabilmente il contributo più concreto allo sviluppo sostenibile grazie alla sua Reci (Red Española de Ciudades Inteligentes).

La Reci inizia a formarsi a partire dal giugno 2011 con l’obbiettivo di creare una rete aperta di smart cities che permetta lo sviluppo economico, sociale e urbano. Barcellona fa parte della Reci ed è diventata rapidamente un punto di riferimento a livello internazionale come smart city. Ad oggi, la strategia proposta dalla città catalana continua a suscitare un forte interesse ed è riconosciuta come una pratica di successo da cui prendere esempio. In questa città infatti giocano un ruolo fondamentale le numerose iniziative e progetti, la cui realizzazione è favorita anche da un’infrastruttura di rete costituita da una rete Wi-Fi pubblica con circa 680 punti di accesso sparsi per la città. Essa garantisce la connessione fra le varie zone, lo scambio di dati e informazioni, e l’utilizzo dei servizi digitali. Secondo il progetto “Smart lighting”, parte del risparmio energetico proviene dall’utilizzo nelle strade di un’illuminazione con tecnologia Led. Il progetto “Smart Transportation” prevede, invece, una maggior efficienza dei trasporti pubblici grazie a un sistema di linee dei bus ortogonali che copre l’intera città. La netta riduzione delle emissioni viene favorita dal progetto “Zero emissions mobility”, che prevede il solo utilizzo di veicoli elettrici e la conseguente costruzione di numerose stazioni di servizio dove caricare le autovetture. Finora è stata stimata la circolazione nella città di oltre 500 taxi ibridi, 294 automobili elettriche pubbliche, 130 motociclette elettriche e oltre 400 veicoli elettrici privati; 262 i rispettivi punti di ricarica. Tra le altre iniziative ed innovazioni introdotte nella città si possono trovare le bici elettriche solari, piste ciclabili, sensori intelligenti per i parcheggi pubblici e una piattaforma “smart” di erogazione dei servizi per i cittadini e i dipendenti comunali, che possiede un magazzino di dati nel quale i vari sensori memorizzano le loro informazioni.

Nell’ambito della gestione dei rifiuti la soluzione proposta dalla città è un sistema di punti di raccolta connessi ad una rete che, attraverso le pompe nel sottosuolo, trasporta i rifiuti nell’impianto di raccolta dove una pressa ne diminuisce il volume.

Attualmente la Reci è formata da 49 città, tra cui Madrid, Siviglia, Santander, Malaga e Valencia, ed è forse questo uno degli aspetti fondamentali. E così l’immagine di un’Europa “smart” inizia a diventare sempre più nitida.

Margherita Caiffa

Classe IV GL

Liceo classico F. Petrarca

Riproduzione riservata © Il Piccolo