Barboni, scattato il piano per l’inverno Ma a Trieste i posti letto non bastano mai

Rete tra enti e istituzioni, 27 le sistemazioni da assegnare a rotazione ai senzatetto. Gli operatori: lo scorso anno arrivavano anche cento persone a sera. Sale il numero dei richiedenti asilo, disponibilità insufficienti
Silvano Trieste 27/12/2012 Stazione Centrale, la distribuzione dei panini
Silvano Trieste 27/12/2012 Stazione Centrale, la distribuzione dei panini

È scattato a Trieste il piano per l’emergenza freddo che vedrà lavorare in rete la Comunità di San Martino al Campo, col dormitorio di via Udine, la Comunità di Sant’Egidio, la Caritas con il Teresiano, il Consorzio italiano solidarietà (Ics), le cooperative 2001 e La Quercia e il Comune.

L’obiettivo, da sempre, è fornire un aiuto concreto a quanti in inverno si trovino per le più svariate ragioni senza un tetto. L’anno scorso i senza dimora “contati” erano stati 570, quest’anno operatori e volontari se ne aspettano almeno altrettanti. Così ci si coordina per rintracciare posti letto e crearne di nuovi, già consapevoli che non basteranno. Si scavano letteralmente i posti dalle varie strutture di accoglienza per la notte, già piene in partenza, con l’idea di mantenerli a rotazione: se non bastano per tutti l’unica cosa che si può fare è assegnarli a turno. Una decina dei 25 posti letto del dormitorio di San Martino al Campo (gli altri servono per chi la rotazione, viste le condizioni fisiche, non la può affrontare), 12 posti più 3 per le emergenze al Centro diurno, che di giorno ospita circa 200 persone e in inverno diventa un rifugio anche per la notte, 5 posti dal Teresiano. Un totale di 27 posti per una richiesta che andrà ben oltre. Spiega Sara Baracetti, coordinatrice della Cooperativa 2001, che con una collega della Quercia si occuperà dell’assegnazione: «Quest’anno, non potendolo più fare in stazione ferroviaria, sposteremo il presidio al Centro diurno di via Udine, dalle 18.30 alle 20. Qui distribuiremo panini per tutti e assegneremo i posti letto, valutando ovviamente di caso in caso le persone che sembreranno averne più necessità. Dovremo comunque farci anche un giro in stazione, perché in tanti si fermeranno lì. L’anno scorso c’erano sere in cui a chiederci un posto dove dormire arrivavano cento persone, non credo che quest’anno andrà diversamente».

A quanti non riusciranno ad avere un posto letto si cercherà di dare una coperta calda per la notte, ma la Croce Rossa non riuscirà come gli anni scorsi a fornirle, perciò, dice Suor Gaetana che gestisce il dormitorio di San Martino al Campo, «ci affidiamo alla solidarietà dei cittadini». Prosegue Baracetti: «Con il nostro presidio ci occuperemo anche di gestire i dati sull’arrivo delle singole persone in città. Anche quest’anno tra loro ci saranno tanti richiedenti asilo, soprattutto afghani e pakistani, che indirizzeremo alla Prefettura e all’Ics e che, in attesa dei documenti da parte della Questura, si fermeranno a Trieste. È un flusso che dall’anno scorso non accenna a scemare». I richiedenti asilo sono perlopiù giovani uomini, età media 23-24 anni. Con l’Ics sono state incrementate le accoglienze, ma anche qui i posti letto non sono sufficienti a far fronte all’emergenza umanitaria. «A febbraio-marzo del 2012 è iniziata a crescere la presenza di richiedenti asilo – dicono dall’Ics -: abbiamo così creato una rete con Prefettura, Comune, Caritas e le altre associazioni del territorio. La legge obbliga le Prefetture a fornire loro i primi servizi, perlomeno il cibo e un posto dove dormire. Ma i numeri sono alti e siamo in difficoltà, non riusciamo a ospitare tutti. Al momento abbiamo 15 persone nelle nostre strutture in appartamenti affittati, 16 in accoglienza al Teresiano, 36 al Campo Scout di Prosecco, 15 in altre strutture. Ma a fronte dei 126 richiedenti asilo, per 44 non abbiamo posti letto disponibili».

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