Barbana, nel santuario ingabbiato le messe non si fermano

I fedeli dovranno abituarsi alle impalcature almeno fino al 5 dicembre. Resta incerto il futuro dei frati. Minori e di chi li sostituirà. L’annuncio l’8 settembre

TRIESTE C’è voluto quasi un secolo da quando si mise mano alla ristrutturazione e rifacimento del Santuario di Barbana. Correva esattamente l’anno 1924. Da allora, e se non ci fosse stato il tornado del 2008, forse nemmeno sarebbe servito, il tetto è rimasto com’era. Allora erano stati i frati minori di San Girolamo della Dalmazia a occuparsi dell’intervento; oggi i frati Minori della Provincia Veneta che hanno competenza in tutta l’Italia Settentrionale. Due le notizie: i lavori che costeranno 350 mila euro (si tratta di un contributo speciale della Regione) sono iniziati a buon ritmo e dovrebbero concludersi il 5 di dicembre ma soprattutto, considerata la preoccupazione di fedeli che letteralmente tempestano di telefonate il santuario, l’edificio di culto rimarrà aperto alla libera partecipazione dei fedeli con le celebrazioni che si svolgeranno regolarmente all’interno.

Tanto aveva anche auspicato in occasione del Perdòn de Barbana, l’arcivescovo di Gorizia monsignor Carlo Maria Redaelli. «Noi procediamo ora a questo importante intervento – precisa il superiore del Santuario Fra Stefano Gallinaro – ma lo consegneremo per l’ultimazione ai responsabili del nuovo istituto che arriverà al posto nostro». I frati che avevano annunciato ufficialmente di dover abbandonare il santuario dopo quasi un secolo lo faranno, infatti, entro il mese di ottobre data entro la quale si spera che i sostituti abbiano già preso in carico l’importante isola meta di decine di migliaia di fedeli. Su chi e come subentrerà ai fratti nulla ancora emerge da chi, il vescovo di Gorizia, dovrebbe darne comunicazione. L’unica cosa che viene riferita è che si sta ancora valutando. Si dice anche che la probabile data per l’annuncio dei successori dei frati minori potrebbe essere fatta dal vescovo l’8 settembre in occasione del pellegrinaggio diocesano. Intanto i frati sembra abbiano già ricevuto dai loro superiori la nuova destinazione che quasi sicuramente non sarà, come si vociferava, la Marcelliana di Monfalcone.

Per quanto riguarda i lavori che sono iniziati c’è invece da dire che una delle spese non di poco conto è il costo del trasporto del materiale in quanto è necessario farlo con l’utilizzo di un pontone via mare lungo il canale della Litoranea Veneta. Poi le impalcature che sono già state in gran parte posizionate e quindi l’inizio lavori veri e propri che interessano una buona parte del tetto che faceva acqua da tutte le parti (pioveva all’interno del Santuario). Al di là di questi lavori c’è da sottolineare che il santuario necessita anche di ulteriori interventi seppur di minore entità rispetto a quello del tetto, ed è per questo che i frati si augurano che i fedeli continuino a sostenere con la loro beneficenza queste necessità.

A proposito di fedeli ricordiamo anche che durante l’imminente mese di agosto sono in calendario alcuni importanti appuntamenti. Quello molto sentito dell’Assunta del 15 agosto ma anche i due pellegrinaggi notturni del 5 e del 13 agosto. E poi, come detto, ci sarà anche il pellegrinaggio diocesano dell’8 settembre. Tutte iniziative che si aggiungono agli annuali pellegrinaggi, anche notturni, organizzati da diverse parrocchie e comunità non solo del Friuli Venezia Giulia. —


 

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