Baratto tra Trieste e Venezia: navi da crociera in cambio di traghetti per la Turchia

È il lo scambio che sarebbe stato trattato dai due presidenti delle rispettive Authority, Monassi e Costa. Il 16 dicembre le strategie comuni saranno condivise con terminalisti e operatori
Lasorte Trieste 01 07 04 - Porto Nuovo - Camion TIR in attesa di imbarco su Traghetto per Turchia
Lasorte Trieste 01 07 04 - Porto Nuovo - Camion TIR in attesa di imbarco su Traghetto per Turchia

Non si trattava di spionaggio industriale ma di una visita lecita e autorizzata: quella che Paolo Costa, presidente dell’Autorità portuale di Venezia, aveva chiesto di fare lunedì al terminal di riva Traiana dell’autostrada del mare fra Trieste e la Turchia. Il sopralluogo è saltato all’ultimo momento, ma ciò non ha fatto per nulla svanire i timori di “scippo” di linee turche che l’Authority lagunare sta tentando da mesi (anche con missioni a Istanbul) in vista dell’inaugurazione del proprio terminal ro-ro in località Fusina che sarà pronto e operativo già tra qualche mese. «Pare che l’annullamento sia stato dovuto al protrarsi dei colloqui avuti da Costa alla Torre del Lloyd», afferma Enrico Samer agente e terminalista che ha recentemente ceduto il 60% della società concessionaria del terminal di riva Traiana alla turca Un ro-ro di Istanbul controllata dal fondo di private equity statunitense Kkr. E anche la nota rilasciata a un’agenzia di stampa dopo l’incontro tra presidenti ha suscitato simili interrogativi dal momento che si parla di «una strategia comune di armonizzazione per i traffici delle crociere e delle autostrade del mare ro-ro» e lo stesso Costa e la presidente triestina Marina Monassi hanno congiuntamente annunciato che «all’assemblea del Napa (North Adriatic ports association) del 16 dicembre a Venezia saranno invitati anche i terminalisti e gli operatori dei rispettivi scali per definire le strategie necessarie a incrementare i traffici dalla Turchia e quelli crocieristici, trovando le misure comuni necessarie a mantenere lo sviluppo di questi traffici in Alto Adriatico, evitando di vederli dirottati su altre destinazioni».

Nessuno scippo dunque, per l’esattezza ma quasi certamente un baratto: Trieste avrà navi da crociera che Venezia non può più ospitare totalmente in cambio di qualche linea ro-ro per la Turchia? Oltre a quelle di riva Traiana, un’altra linea affollata, va sottolineato, arriva anche al terminal Parisi sul Molo Sesto. Sarebbero comunque effetti delle sinergìe messe in atto proprio dalla costituzione del Napa, dal quale però Ravenna è polemicamente uscita. «Tutto può essere, anche se qui da noi si procede in modo regolare e non c’è alcuna avvisaglia di abbandoni», commenta laconicamente Samer che sa che i primi a trovarsi d’accordo dovranno essere gli armatori che già più di una volta avrebbero rifiutato le profferte veneziane.

Ci sarebbe comunque anche il rovescio, positivo, della medaglia costituito dall’arrivo di un maggior numero di navi bianche a Trieste. E un’anticipazione la si vivrà in città proprio tra qualche giorno con l’arrivo, a meno di soprese dell’ultima ora, domenica e lunedì prossimi, rispettivamente di Costa Fascinosa e Costa Magica, le due unità più grandi della compagnia, dirottate in questo caso a causa dei lavori preparatori per il Mose. Un evento che tra arrivi e partenze potrebbe comportare una movimentazione di quasi 12mila passeggeri. Un’operazione che testerà anche la resa di Trieste terminal passeggeri (Ttp). L’attracco delle meganavi infatti costiuisce ancora un problema al molo Bersaglieri della Stazione marittima dove ad esempio sarebbe impossibile ospitare Msc Divina, bestione della lungheza di ben 333 metri. «In attesa dell’approvazione del Piano regolatore del porto che prevede l’allungamento di 150 metri della banchina, per portarla a 370 complessivi - spiega Franco Napp, amministratore delegato di Ttp - abbiamo chiesto all’Autorità portuale di operare un analogo allungamento temporaneo con soluzioni amovibili, chiamate in gergo “dolphin”. L’Authority si è dimostrata disponibile a fare l’investimento». Ttp dal canto suo ha fatto nell’ultimo anno e mezzo investimenti per 700mila euro, ma in gran parte all’ormeggio 57 del Molo Settimo a favore soprattutto dei traghetti greci.

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