Bar e ristoranti: «Devono avere i contenitori»

I pubblici esercizi, grandi produttori di rifiuti, nonostante l’obbligo di “differenziare” hanno continuato a farlo molto poco. Adesso è stato stipulato un accordo preciso tra la Fipe, l’organizzazion...

I pubblici esercizi, grandi produttori di rifiuti, nonostante l’obbligo di “differenziare” hanno continuato a farlo molto poco. Adesso è stato stipulato un accordo preciso tra la Fipe, l’organizzazione di categoria, e due assessorati, Ambiente (Umberto Laureni) e Sviluppo economico (Edi Kraus).

«In sostanza chiediamo ai gestori un grande aiuto - spiega Laureni-, e cioé di dotarsi ciascuno di contenitori per i diversi rifiuti, da tenere all’interno del proprio esercizio». L’operazione sembra neutra, ma non è così. Prosegue l’assessore: «Oggi per emettere una multa dovremmo cogliere sul fatto il bar o ristorante che butta l’immondizia tutta assieme, invece obbligando alla tenuta dei contenitori il controllo è facile e concreto: chi ha i contenitori evidentemente la differenziata la fa. Chi non li possiede è in torto».

La marcia verso il “buon costume” è graduale, è partita con vetro, plastica e carta, è proseguita con la raccolta dedicata del verde sfalciato, poi con i cartoni da imballaggio dei negozi, e infine ha coinvolto i “grandi produttori” di umido che sperimentalmente hanno già i loro cassonetti (supermercati, ma anche case di riposo e simili).

Anche se proprio in questi giorni è in corso tra l’Anci, l’associazione dei Comuni italiani, e il Consorzio Conai, che raduna le ditte “riciclatrici”, una trattativa per ridefinire i prezzi di acquisto e vendita di rifiuti, l’unica cosa al momento misteriosa a Trieste è proprio quella dei soldi: riciclando, i rifiuti diventano oggetto di vendita, però le nostre tasse-rifiuti non calano, e non sappiamo se, e quanto, frutta la vendita di carta, plastica e vetro, al netto delle spese per organizzare il servizio.

Intanto i gestori di ristoranti e bar hanno già messo davanti un’altra difficoltà: se tutti chiudono circa a mezzanotte, per gettare i rifiuti nel giusto cassonetto dovranno mettersi in fila? «Risolveremo anche questo» è la risposta di Laureni. (g. z.)

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