Bankitalia: in Fvg si rafforza la ripresa

La fotografia della filiale triestina di Via Nazionale sull’economia regionale nel 2006: cresce il terziario, più occupati (+3,1%). Balzo delle vendite dell’industria (+7,6%) ma si investe poco (-8,2%)
TRIESTENel 2006 industria e terziario del Friuli Venezia Giulia hanno registrato un andamento più che positivo, al quale fa fronte una leggera riduzione dell’attività nel settore edile. Il quadro emerge dalla relazione sull’economia regionale nello scorso anno che la sede di Trieste di Bankitalia ha diffuso ieri.


Forte l’accelerazione della domanda alle imprese industriali, con le vendite aumentate del 7,6% rispetto al 2005. Anche la produzione delle industrie regionali ha segnato una crescita (4,4), ma inferiore rispetto alle vendite. Balzo delle esportazioni, in crescita del 14% grazie alla meccanica utensile, alla siderurgia e alla cantieristica.


Il reddito pro capite è stato di oltre 20 mila euro, in aumento del 4,1%. Parallelamente gli acquisti di beni di consumo da parte delle famiglie sono cresciuti dell’1,9% rispetto al 2005. Sul fronte della forze di lavoro, occupati in crescita del 3,1%, e parallelamente tasso di disoccupazione sceso al 3,5% (il minimo degli ultimi dieci anni). Dimezzato poi, rispetto al 2005, il riscorso alla cassa integrazione guadagni.


Nei traffici marittimi internazionali, il porto di Trieste ha visto un leggero aumento. Sul fronte dei container è proseguita la crescita della movimentazione, per complessivi 220 mila teu: un valore superiore al picco del 2000 ma analogo a quello fatto segnare da Capodistria. In tema di credito, i prestiti bancari sono cresciuti del 6%. La richiesta di mutui per l’acquisto di abitazioni si è mantenuta robusta, con un aumento dei mutui del 7,2%. In aumento anche i prestiti alle imprese. La raccolta bancaria è cresciuta nella regione del 3,6%, con la componente relativa alle famiglie passato dallo 0,5 di fine 2005 al 5,1% del 2006. I titoli delle famiglie sono saliti leggermente, con una quota crescente di titoli di Stato e obbligazioni non bancarie a scapito delle quote dei fondi comuni e delle azioni.


INDUSTRIA
Nel 2006 il fatturato delle imprese industriali con almeno venti addetti è salito dell’11,7%. In luce la siderurgia, con un consolidamento delle quote di mercato, il settore meccanico a elevato contenuto tecnologico, e il portafoglio ordini della cantieristcia regionale. Segnali di ripresa per il settore del mobile, anche tra le imprese del distretto della sedia, mentre la lavorazione del legno e la subfornutura hanno risentito della concorrenza dei Paesi dell’Est e dell’Estremo Oriente.

Nel 2006 la produzione industriale in regione è aumentata del 4,4%, mentre il grado medio di utilizzo degli impianti è cresciuto del 2,3. Sempre nelle imprese con almeno venti addetti gli investimenti fissi lordi sono diminuiti dell’8,2%, voce che per il 2007 dovrebbe attestarsi al 5,8%.


COSTRUZIONI
Nel 2006 l’attività del settore edile della regione è lievemente diminuita. Alla riduzione hanno contribuito la fase «riflessiva» dell’edilizia residenziale e la stasi del comparto delle opere pubbliche. In quest’ultimo settore non si sono infatti compiuti progressi nella realizzazione delle grandi opere previste, dal Corridoio 5 alla terza corsia dell’autostrada Trieste-Venezia.

Nel 2006 sono comunque iniziate 527 opere pubbliche (598 l’anno prima) per un valore di 355 milioni di euro, inferiore di ben il 40% al valore del 2002. Le opere pubbliche ultimate nel 2006 sono state 391 (503 nel 2005), con un controvalore di 298 milioni di euro.


COMMERCIO
Il reddito disponibile pro capite nel Friuli Venezia Giulia è stato di 20.350 euro, in crescita del 4,1%. A livello nazionale gli acquisti di beni di consumo da parte delle famiglie sono aumentati dell’1,9%, dopo la stasi verificatasi nel 2005. E’ proseguito il processo di ristrutturazione del sistema distributivo regionale: le imprese commerciali attive sono diminuite di 200 unità (-0,8%), con un calo più accentuato nelle province di Trieste e Gorizia (rispettivamente -1,9 e -2,1%).


CONSUMI
In regione lo scorso anno è proseguita la lieve crescita dei consumi delle famiglie iniziata nel 2004: le maggiori vendite hanno riguardato tutte le principali categorie di beni, fatta eccezione per i motoveicoli. A Trieste, in particolare, si sono spesi 185 milioni di euro in autoveicoli, 17 milioni in motoveicoli, 43 per l’acquisto di elettrodomestici e 56 per mobili, con valori in leggero aumento rispetto al 2005. A Gorizia invece gli aumenti negli acquisti, anche qui deboli, hanno riguardato solo gli autoveicoli e i mobili; invariata la spesa per motoveicoli ed elettrodomestici.


TRASPORTI
Traffici in crescita nei porti della regione, fatta eccezione per Porto Nogaro. Il flusso delle merci attraverso lo scalo di Trieste è cresciuto dello 0,9% (contro l’1,7% del 2005), con le merci varie in colli aumentate dell’8,2% e il traffico ro-ro ferry che ha visto passare i Tir da 197 mila a 201 mila.

In crescita anche i container con oltre 220 mila teu. Queste movimentazioni, pur avendo superato il picco registrato nel 2000 sono inferiori a quelle del porto di Venezia e pari a quelle di Capodistria. Un sensibile aumento dei traffici si è poi rilevato nel porto di Fiume. Il numero delle navi approdate a Trieste è sceso del 6,9%, mentre quello dei passeggeri, con lo sviluppo dell’attività crocieristica, è cresciuto del 14,2%, riportandosi sopra le 100 mila persone registrate anni fa con i traghetti per la Grecia.

Le merci trasportate su rotaia, sempre nel 2006, in regione hanno superato i 6,6 milioni di tonnellate (in aumento del 10,9%). Intensificato il trasporto merci anche all’aeroporto di Ronchi dei legionari, che ha visto un +26% rispetto al 2005. In discreto aumento anche il traffico passeggeri (+10%).


TURISMO
Flussi turistici nuovamente in crescita nel 2006, con aumenti sia nelle presenze (+1,7%) sia negli arrivi (+4,4%). All’aumento delle presenze straniere si contrappone un calo di quelle italiane (-0,4%). In leggero calo anche la durata media del soggiorno, attestatasi a 4,7 giorni.


MERCATO DEL LAVORO
Le forze di lavoro, il cui totale ammonta a 538 mila unità, sono cresciute del 2,4%. Le persone in cerca di occupazione sono passate da 22 mila a 19 mila. Il tasso di disoccupazione è sceso da 4,1 al 3,5%, il livello più basso degli ultimi dieci anni. In particolare, il tasso di disoccupazione femminile si è ridotto dello 0,4% (dal 5,3 al 4,9%), mentre quello maschile è sceso dello 0,7%, attestandosi al 2,5%.


CASSA INTEGRAZIONE
Nel 2006 le ore complessive di cassa integrazione guadagni sono diminuite in regione del 22,2% rispetto all’anno prima. La Cig ordinaria si è dimezzata, tornando ai valori minimi del 2000-2001, con un calo che ha interessato tutti i principali comparti manifatturieri. In controtendenza la Gestione speciale per l’edilizia, con interventi per 860 mila ore (+18,9%). La Cig straordinaria, pari a 1,7 milioni di ore, si è ridotta del 21,2%, a seguito sopratttutto del minore ricorso nel settore meccanico. Nel 2006 sono stati infine collocati in mobilità 5.016 lavoratori, il 10% in meno rispetto al 2005, ma quasi il doppio rispetto al minimo del 2001.
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