Bandi truccati al Coni Fvg, sei indagati

Inchiesta della Procura di Trieste su due convegni vinti da Lombardo. Nel mirino anche il consigliere del Pdl Ziberna
Di Luana De Francisco

TRIESTE. A entrambe le gare d’appalto bandite dal Coni Fvg si erano presentati in tre, ciascuno con la propria offerta, ma a vincere era stato sempre lui: Massimo Lombardo, amministratore unico e legale rappresentante dell’agenzia “Alan Normann Comunicazioni srl” di Udine. In tutti e due i casi, infatti, la sua offerta era risultata la migliore: più conveniente di qualche migliaio di euro rispetto a quelle inviate dal secondo e dal terzo classificato. Bene, verrebbe da pensare, visto che alla base di qualsiasi asta vige il criterio dell’economicità. Non secondo la Procura di Trieste, che sul caso, qualche mese fa, aveva avviato un’inchiesta per l’ipotesi di reato di turbativa d’asta. E che ieri, a chiusura della fase delle indagini preliminari, ha fatto notificare dalla Guardia di finanza sei avvisi di garanzia.

Il fascicolo porta il nome del pm Federico Frezza e, a quanto appreso, trae origine dall’inchiesta della Procura di Udine - tutt’ora in corso - sul mega spot dell’estate 2012 a Rtl 102.5. Quella che ha fatto finire nei guai, tra gli altri, lo stesso Lombardo e l’ex assessore regionale Federica Seganti. E dalla quale, qualche tempo dopo, la Procura triestina aveva attinto il materiale che l’aveva portata a iscrivere sul registro degli indagati ancora una volta Lombardo e, con lui, anche l’ex presidente della Regione, Renzo Tondo, per una serie di sondaggi telefonici sul gradimento dell’attività della Giunta di centrodestra nel 2011. Sondaggi, o meglio, indagini “orientative” che l’amministrazione avrebbe superpagato per “saldare” un conto alla Alan Normann.

Ora, nel mirino di Frezza, ci sono due convegni del Coni organizzati rispettivamente nel 2008 e nel 2009 e del valore complessivo di 46.650 euro. Sequestrata e passata al setaccio dalle Fiamme gialle, la posta elettronica intercorsa all’epoca tra i diretti interssati avrebbe fatto sorgere sospetti sulla regolarità delle procedure. Oltre a Lombardo, considerato il beneficiario del sistema architettato per permettergli di aggiudicarsi le gare, della vicenda sono chiamati a rispondere anche Luana Matassi, in quanto dipendente del Coni (ne è l’attuale segretaria), il consigliere regionale del Pdl, Rodolfo Ziberna, indicato dal pm quale dirigente del Coni e «ideatore del meccanismo illecito», e i tre imprenditori che la pubblica accusa ritiene essersi prestati a redigere preventivi concordati con Lombardo: Alessandra Aita, legale rappresentante della ditta individuale “Ideando”, di Buia, Cinzia Lorenzon, allora legale rappresentante della “Ad Comunication srl” di Gradisca d’Isonzo, e Giorgio De Carlo, legale rappresentante della “Quaeris” di Breda di Piave (Treviso).

Per tutti, l’accusa è di concorso in turbata libertà degli incanti, nonchè del nuovo reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, introdotto nel 2010 per meglio focalizzare la fase di indizione della gara e, in particolare, quella di approvazione del bando.

L’appalto del 2008 si riferiva all’indagine di mercato su “I bisogni dello sport in regione” e al convegno “Stati generali dello sport in Fvg” ed era stato vinto con un’offerta di 16 mila 650 euro, contro quella da 19.500 euro della Ad Comunication e da 21 mila della Quaeris.

Nel 2009, poi, il Coni aveva nuovamente assegnato alla Alan Normann le “Giornate delle conferenze regionali” e il “Convegno nazionale dello sport” a fronte di un’offerta di 30 mila euro, contro i 34 mila euro proposti dalla società isontina e i 35.500 di Ideando.

Il trucco, secondo il pm, consisteva nel fare affluire al Coni tre «preventivi addomesticati», chiedendo a Lombardo di procurarne due con offerte inferiori alla sua, in modo da essere certo di spuntarla.

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