Bandelliani verso l’esclusione dal Pdl

Gottardo: decide Roma ma possiamo inviare obiezioni, nei fatti sono contro il partito
TRIESTE.
Prima le schermaglie dialettiche, poi le prese di posizione politiche al momento del voto sul bilancio in Consiglio comunale. Infine la battaglia che si sposta sul versante legale, con l’ex assessore comunale in prima linea. La frattura con i vertici locali e regionali del Pdl è ormai insanabile. Tanto che Franco Bandelli e i suoi quattro fedelissimi, i consiglieri comunali Bruno Sulli, Andrea Pellarini, Salvatore Porro e Claudio Frömmel, sono ormai a un passo dall’esclusione da quel Popolo della libertà di cui hanno più volte detto di sentirsi parte.


Tecnicamente, sono vicinissimi alla mancata ammissione in seno al partito. Il coordinatore regionale pidiellino, Isidoro Gottardo, lo fa capire chiaramente: «Non si può sostenere di stare nel Pdl e poi all’interno delle sedi istituzionali dare contro al partito. Così è accaduto per il voto sul bilancio comunale, che era diventato di fatto un voto di fiducia per il sindaco (tre su quattro dei bandelliani avevano deciso di non partecipare alla votazione finale, mentre Frömmel si era espresso contro il documento, anche se per un’incomprensione con i colleghi del gruppo Sulli, ndr). Dipiazza è un elemento rappresentativo del Pdl». Su Bandelli, una volta appreso della citazione a giudizio presentata dall’ex assessore nei confronti di Roberto Menia, Roberto Dipiazza e Piero Tononi, Gottardo va giù ancora più duro: «Un atto di questo tipo è addirittura non commentabile - dice -. È evidente che quando si travalica la dialettica politica diventa difficile immaginare che ci sia un atteggiamento costruttivo da parte di chi lo fa. Da tempo, non da oggi, Bandelli ha mostrato di non accettare la politica del partito».


Sulla richiesta di iscrizione al Pdl, che al terminale del coordinamento provinciale risulta inoltrata oltre che da Bandelli anche da Sulli, Pellarini e Porro (ma non da Frömmel), il segretario regionale osserva: «Entro trenta giorni dalla registrazione della domanda gli organi territoriali del partito possono presentare delle obiezioni all’organismo centrale che esamina la pratica e decide. In Friuli Venezia Giulia - specifica Gottardo -, sulla questione, c’è attenzione: ho dato disposizione infatti di tenersi aggiornati costantemente per evitare imbarazzi...».


Il vicecoordinatore provinciale del Popolo della libertà, Piero Tononi, conferma l’arrivo delle richieste di iscrizione al partito di Bandelli e dei consiglieri a lui vicini: «Compaiono a video nel relativo file, a parte Frömmel. C’è tempo fino al 24 marzo per formulare eventuali osservazioni al riguardo». Obiezioni che, puntualmente, arriveranno: «Il comportamento che altre persone stanno tenendo - prosegue Tononi -, con il voto in aula sul bilancio o con quanto auspicato da Bandelli quando ha dichiarato che è arrivata l’ora di andare a votare (per elezioni anticipate, ndr) e ancora con gli ultimi avvenimenti, non è certo un esempio del vivere civile all’interno di una casa comune come invece dovrebbe accadere nel nostro partito. Quindi...». E sull’assessore regionale Alessia Rosolen, che del coordinamento regionale fa parte, cosa deciderà il Pdl? Alla fine, con il presidente Renzo Tondo a voler fare dichiaratamente da paciere fra lei e Menia, è probabile che di obiezioni alla sua presenza nel partito non ne arriveranno.

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