Banda fermata col bottino in mano Furti in casa, i padroni dormivano

In carcere tre serbi, i poliziotti li hanno bloccati in strada del Friuli mentre se ne stavano andando dopo aver “ripulito” l’ennesimo appartamento. Per il pm sono responsabili di almeno 20 colpi notturni
Di Corrado Barbacini
Foto BRUNI TRieste 13.08.12 Questura:refurtiva e arresti ladri d'appartamento-arnesi da scasso
Foto BRUNI TRieste 13.08.12 Questura:refurtiva e arresti ladri d'appartamento-arnesi da scasso

I poliziotti li hanno arrestati con la refurtiva in mano: stavano andandosene via dopo aver messo a segno un colpo in un’abitazione di via Bonomea al cui interno la proprietaria stava dormendo.

È successo l’altra notte in strada del Friuli. In carcere sono finiti tre serbi: Sasa Kos, 39 anni; Slobodan Jovanovic, pure di 39 anni e Dejan Purisic, 38 anni. Per il pm Federico Frezza si tratta della banda che nell’ultimo mese ha messo a segno una ventina di furti anche di modesta entità in appartamenti non solo di Trieste, ma pure di Monfalcone e di Muggia. Secondo la polizia i tre serbi sono gli autori in particolare dei colpi messi a segno ai “Mulini” di Muggia e anche a San Luigi. Ma la lista comprenderebbe appunto non meno di una ventina di colpi riconducibili ai tre ladri. Aprivano le porte blindate (non erano state chiuse a chiave dai proprietari che dormivano) utilizzando un particolare gancio che faceva scattare l’apertura. Poi entravano nelle case e rubavano quello che trovavano nell’ingresso o nel salotto. Al mattino per i proprietari l’amara sorpresa. La roba era sparita, nessuna traccia nè segno di effrazione.

A consentire l’individuazione dei tre ladri è stata una Volvo rossa bordeaux targata Vienna con la quale si muovevano tra Trieste e Monfalcone. La vettura è stata individuata dopo lunghe ricerche tre giorni fa dai poliziotti della Mobile. È stata seguita anche grazie al segnale emesso da un rilevatore Gps che era stato fissato sotto la scocca del telaio. E così l’altra notte quando due dei tre malviventi (Slobodan Jovanovic e Dejan Purisic) sono tornati dopo un colpo verso la macchina, parcheggiata in strada del Friuli, hanno trovato gli agenti ad attenderli. Sasa Kos, il terzo malvivente, è stato fermato dopo qualche ora in un appartamento nel centro città dove era stata depositata una parte della refurtiva dei furti. Ci sono orologi Rolex, computer Apple e anche preziosi. Oggi i tre serbi saranno interrogati dal giudice Raffaele Morvay alla presenza del pm Federico Frezza e dei difensori.

La traccia che ha consentito l’individuazione dei ladri è un bancomat rubato in una casa di Monfalcone durante uno dei tanti furti. Quella tessera è stata introdotta in un terminale a Barcola. Gli investigatori sono risaliti attraverso le immagini delle telecamere del Comune a una Volvo rossa bordeaux che era stata vista ripartire dopo il prelievo. La vettura è stata discretamente cercata per giorni e giorni nella provincia di Trieste e anche in quelle vicine. Poi è stata individuata. Ma gli investigatori non hanno agito subito: hanno installato il rilevatore Gps e da un computer hanno localizzato l’auto sospetta.

Alla fine, è scattata la trappola. Proprio mentre due componenti della banda stavano rientrando. La donna proprietaria dell’ultima casa in cui i ladri avevano colpito stava dormendo quando gli agenti hanno suonato il campanello. Al momento si è ovviamente spaventata. Poi, commossa, ha ringraziato i poliziotti.

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