Banconote false, allarme tra i negozianti di Gorizia

Dopo gli ultimi casi, smerciati 100 euro contraffatti in una profumeria del centro. Si cercano due uomini e una donna

GORIZIA Dopo Trieste, Staranzano e Monfalcone, le banconote false da 100 euro sono state smerciate ora anche nei negozi di Gorizia e Gradisca. Sono gli stessi esercenti a lanciare l’allarme e a mettere sul chi va là i colleghi con il passaparola. L’ultimo episodio è stato registrato in una profumeria del centro cittadino alcuni giorni fa. Nel tardo pomeriggio due uomini si sono presentati in negozio per acquistare dei prodotti.

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Con loro c’era anche una donna con un passeggino, ma quest’ultima è rimasta fuori dalla porta. Il fatto, in ogni caso, non ha insospettito la titolare perché l’ingresso è stretto e la carrozzina avrebbe potuto urtare dei prodotti in esposizione e farli cadere. «Capita spesso che qualcuno rimanga fuori se si tratta di cose di una certa rapidità o se si tratta di un regalo», racconta la donna sottolineando che, nell’occasione, di fronte a quei due uomini, non ha mai avvertito una sensazione di disagio e non si è neppure mai sentita in pericolo. Uno dei due era più giovane, l’altro era più maturo e abbastanza anonimo. Tutto è stato comunque normale. I clienti si sono comportati in maniera educata e affabile, ma al momento di pagare, sempre conversando amabilmente, hanno tirato fuori dal portafoglio una banconota da 100 euro. Falsa.


Oltre al danno la beffa: oltre a incassare il denaro falso e perdere due profumi, infatti, la commerciante ha anche dato ai due clienti un resto, vero, da 10 euro. Come poi è stato ricostruito controllando il registratore di cassa, lo scontrino è stato battuto alle 18.33.

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La brutta sorpresa è arrivata solo in un secondo momento. Una volta in banca, allo sportello, il cassiere si è accorto che qualcosa non andava e mostrandole quella banconota da 100 euro ha spiegato che era contraffatta e l’ha segnalata alla Banca d’Italia come “sospetta”. «Solo una persona esperta poteva accorgersene, non si trattava certo dei soldi del monopoli o di fotocopie», assicura la donna vittima del raggiro. E conferme in questo senso, arrivano anche dalle forze dell’ordine. Secondo i carabinieri del comando provinciale di Gorizia tutte le banconote false smerciate nell’Isontino risultano di buona fattura e sulla questione, proprio ieri mattina, si è tenuta una riunione operativa da parte dell’Arma.

Un filo conduttore sembra esserci: in tutti i casi, a smerciare il denaro contraffatto sarebbero stati degli italiani con accento meridionale.

«Quando in banca mi hanno detto che erano falsi, ho subito capito chi mi aveva dato quei 100 euro - ricorda la commerciante goriziana -. L’altra settimana faceva molto freddo e, a causa del maltempo, quel giorno non c’era tanto movimento. Inoltre era l’unica banconota di quel tipo tra quelle che avevo depositato. Di solito pagano tutti con 50 e 20 euro, non so come sia potuto succedere che non me ne sia accorta».

Proprio su questo punto invitano a fare particolare attenzione gli investigatori. Di solito i bancomat rilasciano tagli da 20 e da 50 euro. I tagli maggiori da 100 o 200 euro sono poco utilizzati. «Quando qualcuno paga con queste banconote è bene drizzare le orecchie. Sono segnali sospetti», dicono dal comando provinciale dei carabinieri.

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Le banconote false


Sul caso della profumeria di Gorizia e su tutti gli altri casi simili registrati nell’Isontino si stanno sviluppando delle indagini accurate sia da parte dell’Arma, sia da parte della guardia di finanza.

Per dare un volto ai responsabili e tentare di identificarli con un nome e un cognome verranno acquisite le immagini dei sistemi di videosorveglianza sia pubblica, sia privata della zona. «Ci sono segnalazioni su cui stiamo lavorando - conferma il colonnello Giuseppe D’Angelo, comandante provinciale delle fiamme gialle - ma sulle indagini non possiamo fornire dettagli. Di certo, per i commercianti è un problema. L’importante è capire chi ci si trova di fronte all’interno del negozio».

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