Bancomat esploso a Lucinico, caccia a una berlina di colore nero

Il raid alla Rurale ha tante analogie con i colpi di Aurisina e Romans d’Isonzo. Potrebbe trattarsi della stessa banda
Bumbaca Gorizia 04_01_2020 Assalto al bancomat Cassa Rurale Lucinico © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 04_01_2020 Assalto al bancomat Cassa Rurale Lucinico © Foto Pierluigi Bumbaca

GORIZIA E se, alla fine, si trattasse della stessa banda? I carabinieri di Gorizia se lo chiedono perché l’assalto con l’esplosivo al bancomat della Cassa rurale di Lucinico presenta parecchie (e inquietanti) analogie con i raid messi a segno ad Aurisina e, ancor prima, a Romans d’Isonzo.

In tutti i casi, gli autori hanno dimostrato di essere tutt’altro che sprovveduti e di avere una buona dimestichezza nel maneggiare gli esplosivi. Malviventi, insomma, tutt’altro che impreparati. Al Postamat di Aurisina, ricordiamolo, presero il volo 50 mila euro, la stessa somma asportata a Lucinico, lungo la strada regionale 56. A Romans d’Isonzo, invece, i ladri colpirono alla Banca di credito cooperativo di Staranzano e Villesse, in via Atleti Azzurri d’Italia 2. Ma fu un raid infruttuoso, quello dei banditi, fuggiti a bordo di un’auto a mani vuote, poiché non riuscirono ad estrarre o aprire la cassaforte protetta da un sistema di sicurezza che apparì all’altezza della situazione.

Le bocche dei carabinieri restano, per il resto, rigorosamente cucite. Il timore è che una parola di troppo possa compromettere il buon esito delle indagini. Ma fonti confidenziali fanno sapere che si starebbe dando la caccia a una non meglio definita berlina di colore nero o, meglio, scura. Non viene svelata né la marca né il modello. I malviventi, dopo l’esplosione e il furto, si sarebbero allontanati da Lucinico a bordo di una vettura con tali caratteristiche. Non solo. Le telecamere dell’istituto bancario, ma anche in questo caso è impossibile ottenere conferme, mostrerebbero più personaggi in azione con il volto travisato.

Come si ricorderà, l’ex sindaco Erminio Tuzzi, che risiede proprio di fronte alla banca, svelò un particolare importante la mattina successiva al forte botto che svegliò più di qualche residente: aveva visto un individuo (forse un “palo”) aggirarsi in quei frangenti fra via Udine, il tratto lucinichese della Sr56, e la laterale via Visini. Da chiarire se quella persona ha a che fare con l’assalto allo sportello.

«Sono stati portati 50 mila euro», asserirono a caldo i militari dell’Arma anche se i vertici della banca (le cui bocche rimangono rigorosamente cucite) parlarono, sin dalla prima ora, di un inventario ancora in corso.

Sicuramente ingenti i danni allo sportello bancomat che era stato letteralmente sventrato dall’esplosivo. Peraltro, non si tratta di un distributore di denaro fronte strada perché è ospitato all’interno di una stanza, per l’accesso della quale è necessario strisciare un bancomat o una tessera sanitaria. —




 

Riproduzione riservata © Il Piccolo