Banchine in degrado, transenne al Molo Bersaglieri

Divieti di accesso e ormeggio. Cinque ordinanze dell’Authority dopo i sopralluoghi effettuati sull’intero perimetro. Sommariva: «Tratti poco utilizzati»
Silvano Trieste 2019-09-10 Il Molo Bersaglieri, sbarrati gli ultimi 5 metri, risulta non essere sicuro
Silvano Trieste 2019-09-10 Il Molo Bersaglieri, sbarrati gli ultimi 5 metri, risulta non essere sicuro

TRIESTE Mentre si consolida la crescita della città come approdo crocieristico e si avvicina l’appuntamento con la Barcolana, evento clou dell’anno, ecco delinearsi uno scenario preoccupante per quanto riguarda lo stato di conservazione delle banchine. L’Autorità di Sistema portuale ha emesso nell’arco degli ultimi venti giorni ben cinque ordinanze di interdizione dell’accesso per altrettante aree a causa di cedimenti o comunque di uno stato di conservazione molto precario. Oltre all’accesso di mezzi e persone, è vietato anche l’ormeggio delle imbarcazioni.

Le ordinanze sono il risultato del monitoraggio – giunto ora al completamento – che ha riguardato l’intero perimetro delle banchine, comprese aree che da tempo non sono più utilizzate e che inesorabilmente sono andate incontro a un progressivo degrado.

Le ultime due ordinanze sono la numero 54 e la 55: dispongono rispettivamente l’interdizione dell’accesso a una sezione della banchina (lunga un centinaio di metri) in testata al Molo Bersaglieri e l’interdizione dell’accesso all’Ormeggio 15 in Punto Franco Vecchio. Nel primo caso, in seguito agli ultimi sopralluoghi eseguiti dall’Autorità di Sistema per verificare lo stato di conservazione delle infrastrutture portuali, è emerso che la sezione in testata al Molo Bersaglieri nell’area del Porto Doganale appare «in evidente stato di precaria conservazione» e che non ci sono quindi le condizioni «per l’utilizzo in piena sicurezza».

La zona è stata delimitata dalle transenne che vietano l’accesso via terra ed è proibito anche l’ormeggio. È invece accessibile tutto il restante perimetro del Molo Bersaglieri attorno alla Stazione Marittima, sia il lato verso piazza Unità dove approdano abitualmente le grandi navi da crociera, sia il lato opposto, dove è collocato (all’angolo con Riva Nazario Sauro) l’attracco della motonave Delfino Verde. Anche per quanto riguarda l’Ormeggio 15, antistante il Magazzino 9, il sopralluogo ha evidenziato che non ci sono le condizioni per un utilizzo in sicurezza, ed è stato disposto il divieto di ormeggio.

In pessimo stato di conservazione sono risultate la passerella “ex Sorisa” collocata nel Punto Franco Oli Minerali e la banchina dell’ex Gaslini (ne riferiamo più dettagliatamente nell’articolo sottostante): in entrambi i casi sono stati disposti i divieti di ormeggio e di accesso a mezzi e persone. Infine, risale al 19 agosto l’ordinanza relativa allo stabilimento balneare Ausonia, dove si è verificato il crollo di parte della banchina perimetrale dell’area della piscina: il cedimento era avvenuto lo scorso 3 agosto. Interdetto l’accesso alle persone anche nello specchio d’acqua della piscina, nelle aree marine sottostanti la struttura e nello specchio d’acqua esterno attiguo alla banchina.

«Nessuna delle aree interdette era utilizzata in modo continuativo – precisa Mario Sommariva, segretario generale dell’Autorità portuale –, al massimo c’era qualcuno che attraccava al Molo Bersaglieri durante il periodo della Barcolana. Dunque le ordinanze non avranno un impatto diretto sull’attività commerciale del porto. Alcune, del resto, si trovano nella zona del Porto vecchio. La chiusura è stata una decisione inevitabile in ottica precauzionale, per evitare che qualcuno camminando o ormeggiando un’imbarcazione si faccia male in caso di cedimento».

«Non è stato facile portare avanti questo monitoraggio – aggiunge Sommariva – in considerazione dei recenti problemi di sotto organico, ma siamo riusciti a procedere con i sopralluoghi e a completare i controlli su tutto il perimetro delle banchine, anche per poter fornire un quadro della situazione al ministero. Non sono emerse altre situazioni a rischio. Tutte le aree operative sono sicure e in efficienza. Nei prossimi mesi, compatibilmente con le risorse disponibili, avvieremo gli interventi di messa in sicurezza e poi quelli di vero e proprio recupero». —


 

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