«Banca internazionale pronta a diventare partner di Sèleco»
«Una banca internazionale ha sottoscritto una lettera con la quale si impegna a entrare al 50% nella Seleco». Maurizio Pannella, pirotecnico presidente del redivivo marchio televisivo, ne ha sempre una pronta. La sua azienda, che ha fatto domanda di concordato preventivo accolta dal Tribunale di Milano, avrebbe trovato un “cavaliere bianco” finanziario, disposto ad alleggerire la pressione debitoria e a supportare il rilancio.
Per ora Seleco opera in ambito commerciale e non produttivo: Pannella conferma che lo scorso venerdì 25 sono stati sbarcati a Trieste circa 20 mila televisori cinesi provenienti dal porto di Ningbo. Li ha trasportati una fullcontainer della Msc, la “Katrina”: gli apparecchi sono stati poi stoccati in uno spazio del Molo V, gestito da Samer. «Questi televisori - ha aggiunto l’imprenditore romano - saranno trattati solo a livello di grande distribuzione nazionale». Ma si tratterebbe soltanto di un primo assaggio, perchè ai primi di marzo è attesa una seconda spedizione di televisori, stavolta composta da 60 mila pezzi. Però di produzione nessuna traccia. Tuttavia Pannella non demorde: dice che si accinge a presentare domanda all’Interporto per ottenere spazio all’interno di uno dei capannoni ex Wärtsilä a Bagnoli, dove la settimana scorsa è decollato il primo punto franco “spostato” dal Porto vecchio. Perchè l’imprenditore dichiara di aver già commissionato alla cinese Cnc Technology le linee di assemblaggio per montare i televisori. «Avremmo bisogno di 10 mila metri quadrati per produrre e di altri 3 mila metri quadrati per stoccare gli apparecchi», quantifica. Poi si accontenta: «Per partire ne basterebbero 8 mila».
Pannella sostiene di aver fretta e di volersi insediare a Bagnoli entro la fine della primavera. Ancora una decina di giorni fa la direzione dell’Interporto non aveva programmato Seleco negli imminenti impegni di Bagnoli. L’ex Wärtsilä rappresenterebbe un buon ripiego per il prestigioso marchio, che, quando nell’autunno 2017 manifestò la volontà di investire a Trieste (dopo aver abbandonato Pordenone), aveva pensato al magazzino 5 sul Molo III in Porto vecchio. E in questo senso Pannella presentò domanda all’Autorità portuale nella primavera dello scorso anno, chiedendo una concessione quadriennale. La richiesta siglata Seleco confliggeva però con il sogno del sindaco Dipiazza, cioè trasformare l’attuale Adria terminal in uno scalo crocieristico gestito da Msc. Così Pannella recedette da Porto vecchio, accordandosi con Samer per un utilizzo temporaneo di una parte del Molo V e valutando la possibilità di salire in Carso.
Dopo i numerosi “stop and go”, la prospettiva triestina di Seleco è arrivata a una verifica decisiva di credibilità imprenditoriale. —
Magr.
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