Banca Generali, ok ai conti del 2014
MLANO. Si è svolta senza sorprese l'assemblea annuale di Banca Generali, chiamata in primo luogo ad approvare i conti del 2014 e a ribadire la fiducia al management. L'assemblea ha dato il via libera ai risultati già approvati dal cda, che mandano in archivio il passato esercizio con un utile netto di 160,9 milioni di euro, in progresso del 14% sul 2013. Il miglioramento porterà benefici per gli azionisti, che il 20 maggio potranno incassare un dividendo da 0,98 euro (3 centesimi in più nel confronto annuo), che ai corsi di Borsa attuali significa un rendimento intorno al 3,3%.
Oltre a rivendicare i risultati raggiunti nel corso del 2014, l'amministratore delegato Piermario Motta ha spiegato che anche il primo trimestre del 2015 ha registrato «un progresso importante». Niente dati ufficiali, comunque, dato che l'appuntamento con la trimestrale è fissato per il 4 maggio. Anche se già nei giorni scorsi la banca del gruppo Generali aveva fornito indicazioni sulla raccolta netta, che a marzo è stata positiva per 437 milioni di euro (il miglior mese della storia per la società triestina), con un primo trimestre in accelerazione del 42% rispetto allo stesso periodo 2014, a toccare quota 1,142 miliardi. «Siamo molto orgogliosi degli eccezionali risultati raggiunti che riflettono la qualità e la dedizione del lavoro svolto nella cura dei risparmi delle famiglie», ha sottolineato Motta, che si è soffermato soprattutto sui risultati conseguiti nell'ultimo triennio, in occasione della scadenza del mandato. «In questo periodo», ha ricordato, «Banca Generali è diventata un punto di riferimento nel proprio settore non solo per professionalità e innovazione, ma anche per capacità di sviluppo con gli utili che sono più che raddoppiati nel periodo, così come le gratificazioni per gli azionisti con il dividendo salito del 78% dal 2011».
Senza novità rispetto alle previsioni della vigilia, gli azionisti hanno anche approvato la politica della società in materia di remunerazioni e incentivazioni, così come la proposta di alzare a 2:1 il rapporto tra componente variabile e fissa della remunerazione per alcuni manager appartenenti alla categoria del "Personale più Rilevante". Una decisione, quest'ultima, che può essere letta alla luce dei movimenti in corso nel mercato italiano dei promotori e dei private banking, con politiche aggressive da parte di alcune società per accaparrarsi i profili più strategici.
Il nuovo cda, che durerà in carica fino a fine 2017, vede, per quanto concerne la lista presentata dalla capogruppo Generali, la presenza di Paolo Vagnone (presidente uscente) e Piermario Motta, oltre Giancarlo Fancel, Philippe Roger Donnet, Giovanni Brugnoli, Anna Gervasoni, Massimo Lapucci e Annalisa Pescatori. Quest'ultima, una novità insieme a Fancel, è un avvocato dello studio Grimaldi con una forte specializzazione in m&a. La sua presenza nel nuovo board sarà nella qualità di indipendente, ma è indubbio che la sua esperienza potrà fornire nuova linfa per proseguire nella crescita anche per linee esterne. Il cda è completato da Vittorio Emanuele Terzi, a capo della lista presentata da Assogestioni. L'assise è servita anche per nominare il collegio sindacale (anch'esso con scadenza triennale), composto da Ettore Maria Tosi (presidente, che era candidato unico della lista presentata da Assogestioni), Mario Francesco Anaclerio e Flavia Daunia, rispettivamente primo e secondo candidato della lista presentata da Assicurazioni Generali.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo