Banca AntonVeneta vende a Nordest oltre 100 sportelli
TRIESTE. Iniziata la lotteria sul futuro di AntonVeneta, la banca che ha sede a Padova e che è controllata da Monte dei Paschi. Quanti sportelli di AntonVeneta dovrà cedere il gruppo senese per fare cassa e raggiungere quel rafforzamento patrimoniale da 3,2 miliardi sollecitato dall’European banking authority? Alcuni dicono fino a 200 filiali, altri - come per esempio “Il Mondo” di questa settimana - ritengono probabile che 100-120 sportelli su un totale di 378 possano passare di mano. Se ne sta occupando Kpmg, che valuterà i possibili acquirenti di un cospicuo asset bancario diffuso in tutto il Nordest.
La previsione di incasso per Mps si aggirerebbe - relativamente alla citata ipotesi dei 100-120 sportelli da collocare - tra i 400 e i 500 milioni di euro. Per AntonVeneta si tratterebbe di rinunciare a circa 2,5 miliardi di raccolta, ma le esigenze di cassa della controllante toscano sono al momento prioritarie.
Si diceva del radicamento nel Nordest: su 378 filiali, 310 sono in Veneto, 66 nel Friuli Venezia Giulia, 2 in Trentino Alto Adige. La provincia più rappresentata è ovviamente Padova con 111 sportelli, ma si difendono con una quarantina di sedi cadauna Vicenza, Verona, Venezia, Treviso. Interessante il presidio nella nostra regione: Udine conta su 32 filiali, ben 18 sono quelle funzionanti a Trieste, 10 a Pordenone, 6 nell’Isontino.
Insomma, il 25-30% di questa rete potrebbe andare sul mercato: chi ne sarebbe ingolosito? E via con i nomi papabili: Veneto Banca era un “indiziato” ma ha già smentito. Invece non hanno ancora smentito un possibile interessamento la Popolare di Vicenza, FriulAdria (controllata dalla francese Credit Agricole attraverso CariParma), Bnp Paribas, che in Italia controlla la Banca nazionale del lavoro e che si era già fatto vivo nel 2007 con il Banco Santander, allora proprietario dell’istituto padovano che nel 2008 venne invece ceduto al Monte dei Paschi.
Perchè AntonVeneta ha alle spalle una storia, diciamo così, piuttosto mossa. Nasce nel 1996 dalla fusione della Banca Antoniana e della Popolare Veneta, cui si aggiunsero numerose altre realtà tra cui la Banca nazionale dell’Agricoltura. Venne acquisita prima dall’olandese Abn Amro, che la vendette al Santander, che la passò a Mps per la cifra di 9 miliardi, ritenuta dagli analisti decisamente sovrastimata.
C’è un’altra partita legata a Mps che riguarda il mondo bancario di Nordest: è la cessione del 60% della piemontese Biverbanca, su cui ha messo cappello la Popolare di Vicenza che ha presentato un’offerta non vincolante.
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